(clicca sulle immagini per ingrandirle)
altre immagini QUI |
Bene, oggi primo post da sola.... impegnati Tam mi raccomando, chiarezza, precisione e soprattutto sintesi...
parto subito con la ricetta, poi gli approfondimenti ed infine, per chi ancora non si sarà abbioccato, il cazzeg..ehm...eventuali divagazioni
RICETTA
Ingredienti:
baccello di vaniglia
calcolatrice
nel frattempo
Io vado a cucchiaini, e lo so che non si fa! in realtà ho una bellissima bilancina che misura pure i centesimali!, e potrei fare la sborona.... e dire che servono 2,87 g di cannella, ma poi mi mandereste a quel paese, e fareste bene! andiamo avanti? (s'era detto "sintesi" Tam)
tornando a bomba
- Quando i pezzi di cotogna cominciano a sfaldarsi, tipo mappazza
appunto, (avevamo detto circa dopo un'ora di cottura) togliere dal fuoco, aggiungere le zeste d'arancia e frullare
tutto col minipimer.
- Rimettere sul fuoco, aggiungere lo zucchero, i semi di vaniglia e il
baccello sventrato, e cuocere a fuoco lentissimo per 20 minuti circa,
mescolando spesso soprattutto sul fondo, ché non si appiccichi la
mappazza alla pentola!
- Aggiungere la cannella e i chiodi di garofano, cuocere ancora dieci minuti.
- Fermarsi e decidere se fare la marmellata o la cotognata o entrambe.
Nel caso si propenda per la marmellata o entrambe, invasare la parte destinata a marmellata. Così,
brevemente. Chevvedovì come s'invasa? No eh? :-))))
- Se si è deciso per la cotognata o entrambe, dopo aver
eventualmente invasato, si riprende la cottura della parte rimasta a fuoco lentissimo
mescolando spesso soprattutto sul fondo ecc. ecc.
- continuare per una mezzorina ancora (mezzorina non suona male)
- e FINALMENTE invasare... cioè no, come dire,
incestinare... o integliare... insomma, versare bollentissimo prima che
cominci a solidificare in stampi leggermente oleati oppure ricoperti di
carta forno.
Si possono usare gli appositi cestini (riciclati da cotognate
leccesi comprate o avute in regalo :), teglie basse rettangolari o
tonde, oppure formine varie in silicone o altro materiale
preventivamente oleato (pochissimo eh?).
- aspettare che la cotognata si asciughi. Potrebbero
volerci poche ore o diversi giorni. Conservare negli stampi stessi,
oppure, una volta solidificata, si può tagliare a piacimento e
conservare in carta oleata o carta forno o in boccaccio* in ambiente
fresco e asciutto.
STAMPA LA RICETTA (PDF)
(1) la buccia delle mele è ricca di pectina
* il boccaccio nel Salento non è l'autore del Decamerone ma un barattolo di vetro.
DI PERTINENZA
La cotognata leccese è una marmellata di mele cotogne solida, un prodotto dolciario d'eccellenza tipico del Salento, dove ancora resite il cultivar (ormai in via di estinzione) di questo frutto molto particolare, dal gusto acre e la consistenza dura e rasposa che rende difficile la consumazione del frutto fresco. Ma bando alle ciance, se volete saperne di più cliccate QUI, altrimenti andate a cercare le mele cotogne e fatela!
STAMPA LA RICETTA (PDF)
queste ed altre immagini QUI |
(1) la buccia delle mele è ricca di pectina
* il boccaccio nel Salento non è l'autore del Decamerone ma un barattolo di vetro.
DI PERTINENZA
La cotognata leccese è una marmellata di mele cotogne solida, un prodotto dolciario d'eccellenza tipico del Salento, dove ancora resite il cultivar (ormai in via di estinzione) di questo frutto molto particolare, dal gusto acre e la consistenza dura e rasposa che rende difficile la consumazione del frutto fresco. Ma bando alle ciance, se volete saperne di più cliccate QUI, altrimenti andate a cercare le mele cotogne e fatela!
Ah, piccola curiosità. Il termine
"marmellata" nel 1982 la
Comunità Europea ha deciso che può
riferirsi esclusivamente a quella di agrumi,
per cui le composte fatte con altra frutta, da quel momento, sono diventate
confetture. Ebbene, la parola “marmellata” deriva dal portoghese “marmelo”, che vuol dire
cotogno. Se farete questa confettura, potrete chiamarla marmellata, senza tema
d'esssere arrestati e alla faccia della Comunità Europea che non conosce
le lingue, e manco le cotogne, e manco la buona educazione, ché noi mica
andiamo in giro pel mondo ad imporre agli altri il nome delle cose!
altre immagini QUI |
altre immagini QUI
STAMPA LA RICETTA (PDF)
DIVAGAmente
lo so, ho esagerato... quindi stavolta non divago. Quando imparerò la meravigliosa arte della sintesi mi prenderò il lusso di cazzeg...di divare, parlar d'altro.
Sono figlia dellu Salentu la terra te lu sule, lu mare, lu ientu.
Vi lascio solo un proverbio leccese.
u lupu perde u pilu e diventa spinnatu
Il lupo perde il pelo e diventa spennato
(noi salentini siamo prosaici:)
Tamara
EDIT DEL 6/11/2013
Questa è la bellissima cotognata che ha rifatto, in tempo record, la mia coinquilina Silvia, bellissima! Sia la cotognata che la coinquilina :)
clicca sull'immagine per ingrandirla |