martedì 30 dicembre 2014

Il Re dei dolci Abruzzesi, il Pane Rozzo ovvero il Parrozzo!



Come già detto qui, una domenica pomeriggio vedo mia sorella che armeggia con gli stampi semisferici.
Mumble mumble...
Ehi sorella, mica ti starai preparando per il parrozzo vero??????
Non iniziare prima del mio ritorno che devo immortalare pure questo!! :DDDDD

La mia flotta parentale è talmente vasta da ricoprire molte delle nostre Regioni.
Ho scoperto questo dolce grazie a mio cognato, nato e cresciuto in uno dei parchi più belli dell'Abruzzo e precisamente in provincia di Pescara: il parco Nazionale del Morrone e della Majella.

Come scoprirete nella storia e nelle curiosità che vi lascio a fine post, anche questo è un dolce fatto di pochi e semplici ingredienti che però regalano un gusto davvero meraviglioso.
La croccantezza del guscio di cioccolato che avvolge un impasto morbido, scioglievole ed umido al punto giusto da essere mangiato fetta dopo fetta!!

Eccovi la ricetta per uno stampo semisferico da 20 cm, "carpita" ad un'anziana zia...
Sssssssssssshhhhhhhhhhh... non ditelo a nessuno! :))))

INGREDIENTI:

- 6 uova
- 200 g di zucchero
- 170 g di semolino
-  170 g di mandorle con la buccia
- 1 bicchierino di amaretto (tipo il Saronno va benissimo)
- 1 limone (succo e buccia)
- 1 arancia (succo e buccia)
- 1 bustina lievito istantaneo per dolci (ma anche per salati va benissimo)

Per la copertura:
- cioccolato fondente di ottima qualità

PROCEDIMENTO:

Tritare finemente le mandorle e riservare. 
Lavorare tuorli e zucchero fino a farli quadruplicare nel loro volume (come per un pan di spagna); aggiungere il succo e la buccia di limone ed arancia, poi l'amaretto, le mandorle ridotte in farina e per ultimi il semolino ed il lievito. 
Amalgamare bene con delle semplici fruste elettriche e poi  aggiungere gli albumi precedentemente montati a neve, lavorando con una spatola e con movimenti dal basso verso l'alto cercando così di non smontare il composto.


Quando è tutto ben amalgamato, mettere l'impasto nello stampo imburrato ed infarinato e cuocere a 180/200° per 1 ora e mezza. 
NON fatevi spaventare da questo tempo!!
La cottura del parrozzo, nonostante sia un pane rozzo, è invece  molto delicata; deve cuocere molto bene altrimenti crolla al centro!
Se necessario coprire con un foglio di carta di alluminio(*) ed abbassare un pochino i gradi di cottura. Fare sempre la prova con lo stecchino prima di sfornare e  comunque (*) non aprire prima di 45 minuti, previo il crollo irrecuperabile
Dopo essere sopravvissuti allo spauracchio del crollo, sfornare e sformare la semisfera lasciandola raffreddare su una gratella per almeno per 12 ore.


La parte della glassatura sarà ora una passeggiata...
Sciogliere il cioccolato fondente nel microonde a temperatura moderata (350 watt) e poi farlo colare lungo tutta la parete della semisfera lavorandolo con una spatola in silicone cercando di lisciare il più possibile la superficie.
Anche la glassatura dovrà essere piuttosto "rozza", nessun temperaggio, nessun ricamo, ma solo tanto buon cioccolato ad esaltare la semplicità!

Ecco l'interno ed una fetta tutta per voi! :)))))))




Ed ora...

UN PO' DI STORIA E QUALCHE CURIOSITA'

Il Parrozzo nasce ed affonda le sue origini nella società agricola. 
Era un antico pane delle mense contadine che i pastori abruzzesi ricavavano dalla meno pregiata farina di mais, e che veniva poi cotto nel forno a legna. 

Nacque in origine come dolce natalizio negli anni venti per iniziativa del pescarese Luigi D’Amico, titolare di un caffè del centro, che ebbe l’idea di renderlo dolce e di produrlo nel suo laboratorio, rielaborando la ricetta senza stravolgerne le caratteristiche originali. Infatti s’ispirò all’antico pane delle mense contadine utilizzando anche uno stampo a forma di cupola che ricordasse appunto le pagnotte contadine. 
Il Parrozzo fu ideato e preparato per la prima volta nel 1919 da Luigi D’Amico, amico di D’Annunzio, il quale volle dare forma d’arte ad una trasposizione dolciaria di un’antica ricetta abruzzese fatta col latte delle greggi profumato di timo e di menta insieme alle mandorle della montagna: un pane rustico detto “Pan rozzo”: pagnotta semisferica che veniva preparata dai contadini con il granoturco e destinata ad essere conservata per molti giorni. 

D’Amico, ispirato dalle forme e dai colori di questo pane e facendo rimanere la forma inalterata, aveva riprodotto il giallo del granturco con quello delle uova e aveva adoperato una copertura di finissimo cioccolato per imitare lo scuro delle bruciacchiature caratteristiche della cottura nel forno a legna. 
La prima persona alla quale Luigi D’Amico fece assaggiare il Parrozzo fu Gabriele d'Annunzio glielo inviò a Gardone, il 27 settembre unitamente ad una lettera

“Illustre Maestro questo Parrozzo – il Pan rozzo d’Abruzzo – vi viene da me offerto con un piccolo nome legato alla vostra e alla mia giovinezza”. Il dolce trovò ampio consenso da parte del poeta che, dopo averlo assaggiato, scrisse a D’Amico questo sonetto dialettale in sua lode.


 “È tante ‘bbone stu parrozze nov e che pare na pazzie de San Ciattè, 
c’avesse messe a su gran forne tè la terre lavorata da lu bbove, 
la terre grasse e lustre che se coce e che dovente a poche a poche 
chiù doce de qualunque cosa doce .
 Benedette D’Amiche e San Ciattè …” 

Sulla scatola, a ricordare le nobili origini del Parrozzo letterario, compaiono i versi scritti dal poeta pescarese:
“Dice Dante che là da Tagliacozzo,
ove senz’arme visse il vecchio Alardo,
Curradino avrie vinto quel leccardo
se abbuto avesse usbergo di Parrozzo”.
Correva l’anno 1927.






Possano nel nuovo anno realizzarsi tutti i desideri del vostro cuore!
♥♥♥
Silvia, Tamara e Maria Teresa

41 commenti:

  1. Oh mio dio!!!!!!! O_O Quell'immagine della fetta mi fa morire!!!! E così scopro che, seppur di province differenti, abbiamo entrambe legami con quella magnifica terra che è l'Abruzzo!! Mentre scorrevo gli ingredienti, pensavo "ce l'ho, ce l'ho, ho anche questo" e presto sono arrivata alla fine ^_^ Mi manca solo lo stampo :(( ma ho il contenitore in alluminio della bilancia che è simile: dici che potrebbe andare bene? No, perché io questa meraviglia la voglio provare!!! Poi sarebbe come portarti qui da me ^_^
    Mia dolce e ineguagliabile creatura ti stringo fortissimo. Non ti faccio ancora gli auguri, perché so che ci sarà occasione di sentirci. Sei una meraviglia!!
    Un abbraccio enorme.

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    1. La mia Erica!!!!!!

      Hai ragione, la terra d'Abruzzo è una terra meravigliosa... :))
      Per lo stampo direi che può andare benissimo la ciotola della bilancia, soprattutto se il suo diametro si avvicina a quello da me indicato per questa dose ;)

      Ogni volta che ti leggo, e che ti sento, lasci in me un alone di stupore, di meraviglia e di gioia immensa..., ed io arrossisco per le parole che mi riservi, a tal punto da non trovarne di altre all'altezza per dirti quanto sia invece Speciale tu!♥

      Grazie per il tuo esserci! :-* :-* :-*

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    2. Dovremmo, piuttosto, ringraziare di esserci trovate ^_^

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  2. mai mangiato ma deve essere proprio buono,complimenti e buon anno a tutte le svalvolate e famiglia

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    1. Paola cara!! :))))

      In effetti non è un dolce molto conosciuto... ed infatti ho deciso di pubblicarlo proprio per far conoscere una delle tante tradizioni del nostro territorio ;)

      Grazie per essere sempre così cara con la tua presenza e, anche da parte mia, e delle mie adorate socie, l'augurio di un buon anno anche a te e alle persone che ami!
      Un caro abbraccio :)))

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  3. Com'è che quando passo di qui rimango sempre incollata allo schermo per almeno 10 minuti, e con le bave alla bocca (brutta immagine, ma tant'è!)?
    Il parrozzo l'ho fatto solo una volta e per di più non nello stampo canonico a semisfera, ma ancora ricordo la sua semplice e straordinaria bontà. La tua ricetta mi sembra perfetta e me la segno al volo, col proposito di acquistare al più presto lo stampo.
    Tanti auguri di buon anno a tutte!

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    1. Ahahahaahahhaahhahahahahahhahahahhahah Giulia!!!!!

      L'immagine che tu dici non essere bellissima..., in realtà ci onora immensamente sai??? :)))))))))
      Sono felice tu conosca questo dolce e che ne apprezzi anche tu la sua semplice e straordinaria bontà!

      La ricetta è davvero ottima e sarò stra felice se vorrai provarla! ;))
      S poi vorrai mandarci anche una foto, la metteremo in bella mostra nella paginetta dedicata alle vostre realizzazioni!

      Grazie anche per i tuoi auguri che noi ricambiamo con tanta simpatia!
      Possa il nuovo anno vedere realizzati tutti i tuoi desideri.

      Un bacio con lo schiocco :*

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  4. Maria Teresa! Ricordo che mi dicesti che avevi anche tu la ricetta del parrozzo e che presto ne avresti messo uno in cantiere... è perfetto! (anche se non ho capito bene se l'hai fatto tu o tua sorella :-S ).
    Comunque, la tua ricetta di famiglia non differisce molto dalla mia pluritrentennale: io non metto amaretto né altri liquori, però cerco di esaltare il gusto della mandorla con dell'essenza o, ancora meglio se si riescono a trovare, 2-3 mandorle amare tritate col resto. Niente scorza grattugiata per me, solo succo, e quello d'arancia in effetti è un'aggiunta recente che nella ricetta storica non c'era. E poi, e qui m'impunto come un somaro e tra mia zia e me erano liti a non finire, io non metto il lievito neanche sotto tortura! Mia zia voleva sempre mettercene 1 cucchiaino, anche se la ricetta non lo richiedeva. Io sostenevo che era ridicolo, e che aveva solo un valore di supporto psicologico... lo chiamavo la "copertina di Linus", e se io da una parte facevo di tutto per non mettercelo, lei ce lo metteva appena mi distraevo un attimo :-D Comunque, in tutti quelli che ho fatto da sola, non ho mai messo lievito, contando sull'effetto delle uova montate a spuma, proprio come per il pan di Spagna. Devo dire che non ho mai avuto sorprese, niente implosioni o crolli a tradimento. E anche se nel post che scrissi sul mio blog, parlo di un'ora di cottura, concordo con te che potrebbe volerci anche un'ora e mezza. Diciamo che un'ora è il tempo minimo, da lì poi è bene cominciare a controllare.
    E' una vita che non lo rifaccio, pensa che avevo anche trovato, e comprato, le mandorle amare (proprio mandorle, non le armelline), ma niente, non mi è più venuta l'ispirazione :-( Chissà se ora, dopo aver visto il tuo post, mi decido finalmente a ritirare fuori i miei stampi a cupola?
    Grazie per aver contribuito a divulgare anche tu questo piccolo tesoro della pasticceria abruzzese, e grazie per gli auguri per il nuovo anno, che ricambio con affetto a te, Silvia e Tamara :-*

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    1. Concettaaaaaaaaaa!!! :)))))))
      Che onore trovarti qui in questo post dedicato alla TUA terra!

      Allora, con ordine...
      La realizzazione è di mia sorella! L'ho beccata mentre ne aveva messi in cantiere 8..., si proprio 8!!!
      A Natale, a casa sua, è come se ci fosse la "Sagra del parrozzo" da tanti ne sforna per regalare ad amici e parenti ;)))

      Quanto alla diatriba lievito/non lievito, buccia/non buccia, proprio lei mi raccontava che ogni famiglia abruzzese ha una ricetta di casa sua e, secondo me, questa è una cosa bellissima perché dona un valore aggiunto a quello che già è un dolce di una tradizione molto antica.

      Ho riso mentre leggevo di te e di tua zia che metteva il lievito a tradimento...: mi è sembrato di vedervi sai???? :DDDDDD

      Anche io spero di averti ridato l'ispirazione per un dolce così semplice e straordinariamente buono!! Dai, fuori gli stampi e vai di parrozzo ;))))

      Concetta cara, infinitamente grazie per i rinnovati auguri che ci lasci qui e che, in modo speciale, ci avevi riservato anche via mail!
      Ricambiamo con lo stesso affetto e con un abbraccio immenso! :*


      p.s. chissà che la prossima volta che vengo in Abruzzo, ci si incontra proprio davanti ad una bella fetta di parrozzo ed un caffè ;)))

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  5. ...che bellezza questo Parrozzo!!!!
    qualche settimana fa l'ho ralizzato in versione mini mini, senza copertura di cioccolato, da abbinare ad un dessert al bicchiere.
    Mi è piaciuto davvero molto, la sua consistenza è granulosa ma leggerissima!!!
    avrei avuto voglia di replicarlo in grande e coperto di cioccolato, per provarlo nella sua veste originale...ma mi manca lo stampo...e vabbè naturlamente pure il tempo! ;-)
    ma grazie per aver mostrato il tuo e soprattutto avermi fatto conoscere le sue origini! molto interessante.

    e...un bacio grande a te e Silvia e Tam!!! dai che un giorno vengo a cena nel condominio. :-)
    ...un saluto al vecchio anno...un benvenuto a quello nuovo! con tante belle cose. :-***

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    1. Dolcissima Ele!!!
      Verooooooooo..., i tuoi parrozzini avvolti nella carta forno!!!! :))))))
      Me li ricordo benissimo da tanto erano bellini!

      E sono felice che anche tu abbia apprezzato la bontà semplice di questo dolce!
      Dai, ci sarà tempo per la versione gigante e ricoperta di cioccolato ;)))

      Vieni a cena nel condominio?????????' :-OOOOOOOOOOO
      Ssssssssssiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!! :)))))))))
      Dai che ti prepariamo un menu speciale!!!!

      Ricambiamo con tantissimo affetto i tuoi auguri e che, per tutti, ci siano davvero tante cose belle!!!
      Grazie di cuore Ele! :-*
      Un abbraccio smisurato!

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  6. Oh mamma mia che meraviglia!!! Sai che il parrozzo non mi ha mai molto attirato, credevo che all'interno fosse solo una ciambellina anche piuttosto secca, ma leggendo il tuo post e seguendo con attenzione la ricetta, nonchè le meravigliose foto, ora scopro che invece è morbido! non vedo l'ora di assaggiarlo... e in wishlist del mio 2015: la cupola del parrozzo! Tanti tanti auguri di buon anno intanto!

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    1. Ciao Silvia!! :)))))))

      Che bello! Son felice che leggendo solo la ricetta tu ti sia accorta dell'incredibile morbidezza di questo dolce!
      E sono davvero onorata che sarà nella tua wishlist del 2015!
      Aspetto allora le tue impressioni e la tua "cupola" da mettere nella nostra vetrina delle realizzazioni fatte dalle amiche ed amici lettori ;))

      Ricambio,anche da parte di Silvia e Tam, i tuoi auguri con tanto affetto! :*
      A presto Silvia! :))

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  7. Ma che spettacolo!! Bravissima!!
    Tanti auguri!!

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    1. Ma grazie Silvia!
      Sempre troppo buona :)))))))))))

      Tantissimi auguri anche a te, per tutto ciò che vuoi!
      Un caro abbraccio da parte nostra :-)

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  8. Eh vabbè questo parrozzo me lo volevo gustare da pc ma a quanto pare non mi riesce.
    Grazie per averlo condiviso, insieme alla sua storia. :)
    Che faccio passo per una fetta? ;)

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    1. Ma ancora lì sei???????????????? :))))))))))))))))

      Dai corriiiiiiiii tesoro!!
      Ti aspetto a braccia aperte :-* :-* :* :-* :- :-* :- :-* :-* :-* :-* :-* :-* :-* :-* :-*

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  9. tantissimi auguri a tutti! riunisco qui tutti i miei abbracci baci sorrisi ai nostri lettori e alle nostre adorabili amiche :-*

    Emmettì tesoro questo parrozzo me lo sogno da quando ci hai mandato in anteprima la ricetta ormai mesi fa! appena passa la sbornia da feste me lo faccio fuori concorso, tanto lo sai che per certe cose non aspetto le feste ;-)
    prima ho delle meraviglie da gustare che mi sono arrivare a sorpresa pochi giorni fa ;-);-);-) mi coccolo con le leccornie preparate con amore per me :-*
    un bacione tesoro buon anno!

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    1. Tam!!!!!!!! ♥

      Peccato, a causa del tempo, non essere riuscita a metterci anche un parrozzino nel pacco... ;)
      Ma sono certa che quando lo farai, uscirà fuori uno dei tuoi capolavori a cui ormai siamo abituati :))))))))))

      Grazie Tam!
      Un bacio immenso anche da me :*

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  10. Risposte
    1. Buon anno anche a te Elena!!! :)))

      E grazie di esser passata a lasciarci i tuoi auguri!!
      Un caro saluto da tutte noi! :)))

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  11. Te e tua sorella siete pericolose, già ve l'ho detto! :)))

    ....però io amo il pericolo!!!
    ...Quindi preparatevi ad una mia incursione!!!:)))

    BaScioni ;)

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  12. Sai che poensavo fosse molto più complicato da fare? Bello e mi sa pure buono!! La cosa bella di essere qui (bella per modo di dire) è che sono molto dimagrita e mi posso sfondare di dolci e dolcetti, senza troppi rimorsi. ;) Bisogna sempre trovare i lati positivi degli eventi, giusto? Amiche mie carissime (mi rivolgo a tutte e tre) ci auguro tanta salute e serenità che sono le colse più importanti nella vita, poi se vogliono arrivare anche dei soldini, ben vengano. Un abbraccio circolare che tenga tutte e quattro dentro! Come mi piacerebbe!!!!
    Ahhh dello scritto del sommo maestro non ci ho capito una emerita mazza!!!

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    1. Terry!!!!!!!!!
      Dolcezza nostra!!

      come stai tesoro???
      Hai ragione...: dobbiamo trovarlo necessariamente il lato positivo degli eventi... che sennò è finita!!! ;)))
      Mi sa che allora devo venire a trovarti presto..., così smaltisco quegli avanzi di ciccia che mi avanzano...:DDDDDD

      Quanto piacerebbe anche a noi unirci in un unico grande abbraccio...!!
      Coltiviamolo questo sogno..., e chissà che un giorno... :)))

      Il parrozzo, come vedi è semplicissimo da fare, e se ti piacciono le mandorle, lo troverai irresistibile sai??

      Ti abbracciamo fortissimo anche noi!!!!!
      E ti auguriamo il meglio del meglio...:-* :- * :-* :-* :-*

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    2. Posso aiutarti? ;-)
      “È tante ‘bbone stu parrozze nov e che pare na pazzie de San Ciattè,
      E' tanto buono questo parrozzo nuovo che pare una follia di San Cetteo (patrono di Pescara, n.d.t.)
      c’avesse messe a su gran forne tè la terre lavorata da lu bbove,
      che ha messo dentro quel tuo grande forno la terra lavorata dal bove
      la terre grasse e lustre che se coce e che dovente a poche a poche
      la terra grassa e lustra che si cuoce e che a poco a poco diventa
      chiù doce de qualunque cosa doce .
      più dolce di qualunque cosa dolce
      Benedette D’Amiche e San Ciattè …”
      siano benedetti D'Amico e San Cetteo

      Amo D'Annunzio, che riesce a dare musicalità persino a un dialetto rozzo come il nostro :-)
      Personaggio discutibile e controverso sotto molti aspetti, ma sotto il profilo lirico e letterario, per me uno dei maggiori astri del nostro firmamento.

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    3. Grazie Concetta per essere accorsa in aiuto di Terry con la traduzione di quei versi in dialetto! :-*

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    4. Grazie mille Concetta, apprezzo molto la tua traduzione. Ora si! Un bacio

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  13. fantasticoooooo!!!! non lo conoscevo!!!! adesso, naturalmente, lo voglio sperimentare!!!! un bacione mia cara!!!

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    1. Ciao Mimma carissimaaaaa!!!

      Che piacere ritrovarti!! :)))))))))
      Son felice di averti fatto conoscere una specialità di una delle regioni del centro Italia e sono certa che con le mandorle della tua meravigliosa terra, il suo sapore sarò ancora più speciale!

      E se vorrai provarlo, ricordati di mandarci una foto che noi la mettiamo in bella mostra, nella paginetta dedicata a voi dei nostri piatti nelle vostre cucine! :))))

      Grazie del tuo bacio che ricambio con tanto tanto affetto! :-*

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  14. Nel leggere i tuoi post mi capita sempre + spesso di pensare "dev'essere una gran donna la mamma di queste 2 meraviglie!". Ovviamente le 2 meraviglie siete tu e tua sorella :-D
    Mi fate morire perché entrambe siete delle produttrici seriali di leccornie meravigliose!!!! E perfette!
    Guardo quella semisfera ancora da ricoprire di cioccolato e mi viene voglia di tuffarmici su ("TUFFATI CHE E' MORBIDOOOOO!!!!")...pare una camilla :-))) (ripeto: pare).
    Ne avevo sentito parlare ma non avevo idea di cosa si celasse sotto quella cupola ricoperta di cioccolato!!! La fetta è fantastica...così "piena"!!
    Complimenti davvero e grazie anche per i cenni storici e le curiosità con le quali hai arricchito il tuo post! Scoprire una nuova ricetta, sapere come è nata...quale "guizzo" ha portato alla sua prima realizzazione è un valore aggiunto. Tale valore aggiunto è la "coscienza", la "consapevolezza".
    Un bacione!!!!

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    1. Ricciaaaaaaaaaaaaaaa!!!
      Bentornata e che bello leggerti!!! :)))))))))))))))))))))))))))))))

      Mi mette allegria già solo vederti in quel quadratino piccino picciò sai?

      Concordo con te che all'apparenza, prima del glassaggio, la semisfera possa sembrare una camilla..., mentre poi la "densità" della fetta mostri l'esatto contrario! ;))))))))

      Sono felicissima tu abbia apprezzato così tanto la storia, e la curiosità di questo dolce..., ma qui il valore aggiunto sei tu, che ad ogni tuo passaggio ci lasci con gli occhi scintillanti e un sorriso stampato sulla faccia!

      Grazie Giò, sempre e di tutto! ♥

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  15. Voglio essere adottata dalla tua famiglia.
    L'ho detto. :D

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    1. Non lo so nemmeno io perché son ripassata di qua.., ma fatto sta che trovo il tuo commento abbandonato da più di 3 giorni!!!!!!!!!!!!!!! :-OOOOOOOOOO

      Blogger, da circa 3 settimane, ha deciso di non notificarmi più nulla e..., ecco qua i risultati :(((

      Franci, i tuoi passaggi qui sono sempre fonte di grandi sorrisi e per questo non è mai abbastanza dirti grazie!!

      Quanto all'adozione...
      Cosa aspetti??????? :DDDDDDDDDD
      Dai che siamo qui a braccia aperte! ♥

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  16. Mica scemo D'Annunzio eh.. Bellissimo questo dolce tanto semplice ma goloso, bella la forma, boooono il semolino con le mandorle e poi la copertura croccante di cioccolato.. Proprio il dolce da fare fine feste, così, tanto per coccolarsi un po'. E a proposito tesorina, ti faccio gli auguri di buon anno solo ora ma ero in Francia e la connessione dati mi avrebbe uccisa quindi mi scuso ma approfitto della tua stupenda torta per farteli ora. Li accetti lo stesso insieme ad un abbraccio?

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    1. Oh Gaiaaaaaaaaa!!!
      Ma che bello leggerti... :)))))))))))))))

      E me lo domandi pure??
      Ma certo che accetto i tuoi auguri...; vedi 'mpo! dicono a Roma :))))))))))
      E soprattutto mi tuffo nel tuo abbraccio sperando che il novo anno ci regali la possibilità di scambiarcelo per davvero! :* :* :*

      Il dolce si, è proprio semplice ma parimenti buono!
      Quanto vorrei fartene assaggiare una fetta!!! ;))

      A presto bellezza!
      Oggi son passata da te ma non ho avuto modo di lasciare traccia..., spero di avere un attimo di pace in serata.
      Nel frattempo ti abbraccio!

      p.s. hai risolto il "problema delle notifiche" poi? spero di si ;))

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  17. voglio provare a farlo ..... questo dolce è magnifico! speriamo mi riesca bene. Ma nell'impasto non si deve aggiungere burro? come consistenza è morbido? Detto ciò complimenti per il blog. Un saluto da napoli a tutto il condominio ciao! (Rosaria)

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    Risposte
    1. Cio Rosaria, benvenuta!!! :-))))))
      Allora, ti confermo che nell'impasto non c'è burro ma ti garantisco che la morbidezza c'è tutta! La glassatura col cioccolato rende poi tutto magnificamente scioglievole!
      Sono certa ti uscirà benissimo e se tornerai a raccontare come è andata, mi farebbe tanto piacere! :-)))
      Rosaria, grazie per esser passata di qua e per il complimenti al blog anche da parte delle mie due adorate Socie!

      Buon inizio di settimana e a presto! :-))

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  18. Veramente nel vero parrozzo abruzzese non va messo il lievito,basta montare a neve ferma gli albumi e il parrozzo sarà perfetto....

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    1. Ciao Anonimo/a, e benvenuto/a nella cucina condominiale!!! :-))
      Allora sì, come chiacchieravo con la mia amica Minnie, qualche commento più su, il discorso del lievito è oggetto di diatriba fra ricetta e ricetta; ogni famiglia abruzzese ne conserva quasi gelosamente una sua e quella che è arrivata a me prevede l'uso della bustina.
      Però non faccio nessuna fatica a credere che anche senza di essa il parrozzo venga perfetto! :-)
      Grazie per esser passato/a e buon pomeriggio!

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