quelli di nonna Emma
Il ripieno? Buio totale, a parte la certezza che ci fosse la ricotta.
Mi sforzo di ricordare ma niente da fare, a parte il colore della ricotta che poteva sembrare mischiata al cacao in polvere, ma so che quest'ultimo non era, non ricordavo altro.
Ah no una cosa la ricordavo!
Il ripieno aveva un sapore particolarissimo, ma che non mi riportava a nessun ingrediente conosciuto. Insomma, niente che mi desse un indizio, mannaggia.
La prima volta che li ho fatti ho provato a mischiare la ricotta con della marmellata, nulla di più lontano dall'originale.
La seconda, quella di oggi (e dai co' sti secondi eh Tam?), mi decido a chiamare mia zia, che nel frattempo è diventata reperibile. Le domando se ricorda cosa ci fosse dentro, lei mi risponde che, sì, certo che lo sa!
Bene, grido io, finalmente!
Ingredienti
per la pasta base
Pur avendo la mia ricetta collaudata, la faccio da anni, mi sono incuriosita, anche io come lei, dall'uso della manitoba in questa ricetta di Massari che sempre da lei ho preso.
Ho fatto metà dose rispetto a quella originale di Massari, cioè la seguente:
- 250 g farina manitoba
- 30 g di zucchero
- 30 g di burro morbido
- 90 g di uova (2 uova piccole)
- 2.5 g di sale fino
- 25 g di marsala (io mistrà, a questo non ho rinunciato, mi piace troppo)
- la buccia grattugiata di mezzo limone (io, forse un po' meno)
- i semi di un baccello di vaniglia (io 1 cucchiaino di estratto)
- olio di arachidi per friggere
- zucchero a velo per lo spolvero
per il ripieno
Qui ho dovuto fare a occhio, ché mia zia ricordava gli ingredienti, ma non le dosi, perché anche mia nonna faceva a occhio!
- 300 g circa di ricotta di pecora
- 1/2 bicchierino da caffè di alchermes ( io, 2/3 di alchermes e 1/3 di mistrà)
- 3 cucchiai di zucchero semolato
- 2 cucchiaini di polvere di caffè (no solubile, ma polvere di caffè, quella per la moca) il misterioso ingrediente!
Procedimento
Impastare tutti gli ingredienti della pasta base, fino ad avere una massa liscia e far riposare coperta da pellicola per circa un'ora.
Per il ripieno, unire alla ricotta il liquore, lo zucchero e la polvere di caffè.
Stendere la pasta sottile ma non troppo. La mia nonna papera va da 1 a 7, ho steso a 5.
Mettere un po' di ripieno al centro della striscia di pasta, ripiegare su se stessa coprendo il ripieno, tagliare formando il raviolo, sigillare bene e proseguire con gli altri.
Friggere in olio caldo max 180° per pochi secondi.
Far raffreddare, poi gustare.
Note
In corso d'opera (in corso d'opera significa che mentre friggevo, mangiavo), mi sono resa conto che il ripieno soltanto con l'alchermes aveva un sapore che non mi convinceva, perciò ho aggiunto del mistrà che di solito aggiungo anche alla pasta base delle frappe.
La pasta stesa con la nonna papera regolata al 5 secondo me è troppo fina, tende a gonfiarsi troppo, quindi le ultime strisce le ho stese al 4 e mi pare meglio.
Con questa dose ho ricavato 35/40 ravioli.
Che altro aggiungere?
Ah sì! Un bocconotto tira l'altro!
Ah sì! Un bocconotto tira l'altro!
Silvia
Che belle le ricette 'antiche' quelle del 'si fa a occhio'!
RispondiEliminaQuesta però non la conoscevo e quindi grazie per averla condivisa!
A presto
E pensare che quando ero giovanissima e con poca dimestichezza in cucina, quando mi si diceva fai a occhio oppure farina, quella che prende, mi arrabbiavo ché per me poteva essere 50 g o 500 g !!! Oggi essendo un po' più esperta, fare ad occhio diventa anche una sfida per fare nuove scoperte no?
EliminaGrazie Sabrina a presto :)
Buoni mi piacciono tantissimo! Non dici come vanno cotti vedo la foto di una padella quindi fritti? Perche' alcuni li cuociono in forno anche se fritti....
RispondiEliminaBuona giornata e grazie per la bellissima ricetta ^__~
Hai ragione Isabella!
EliminaHo scritto olio per friggere ma non ho menzionato la cottura :)))
Grazie per avermelo segnalato ;-)
Diciamo che era sottinteso ma sai io a volte non afferro subito anche perche' odiando friggere mi ingegno cose strane tipo potrei cospargere una teglia con olio di arachide mettere i ravioli un altro goccio di olio in superficie e poi nel forno ;) Riguardo al liquore io fin ora ho messo sempre un goccio di rum,la prossima volta seguo te ^__~
EliminaAnche io friggo di rado, ma certe cose o le mangi come si deve o meglio optare per una bella fetta di ciambellone :)))
EliminaCiao Isabella :)
Hai ragione condivido perfettamente,grazie per la polvere di caffe' mai messa e secondo me ci sta da favola! ;)
EliminaBellissimi!! Sai che mentre leggevo pensavo; il caffè, era il caffè! Le ho mangiate molti anni fa da una zia in Veneto, sarà che io sono golosissima, me le ricordo molto bene. Sono dovuta andarmi a leggere cosa sia il mistrà ... liquore a base di anice, buono! Insomma bravissima Silvia!!
RispondiEliminaTerry davvero li hai mangiati? Allora sai di che parlo! A me piacciono tantissimo!
RispondiEliminaPer il mistrà hai ragione, era di largo uso molti anni fa soprattutto qui da noi :)))
Ciao cara :*
Ciao socia!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaFinalmente riesco ad arrivare e... mi trovo di fronte a si' tanta meraviglia :-OOOOOOO
Questi bocconotti devono essere strepitosi perché strepitoso è il ripieno...: ricotta, caffè in polvere e mistrà!!! Mmmmmmhhhhh quanto ne vorrei 7-8, così giusto per assaggiare eh???
E brava nonna Emma! ♥
Meno male che tu hai conservato il ricordo di quando li preparava lei e meno male che hai pensato di rifarli che sennò non li avremmo mai conosciuti (e soprattutto mangiati) questi deliziosi bocconotti.
Grazie mia beddha per aver condiviso questa ricetta così golosa e questo tuo ricordo di nonna Emma così caro!!!
Ti meriti proprio una valanga di baci :***********
Ti confesso una cosa socia, avvicinati...sssshhhh... stanotte alle 2 mentre finivo il post, ne ho mangiati 4 sssshhhhh non lo dire a nessuno eh :)))
EliminaRicambio valanga, di baci :)))
Ahahahahahahahahahahahahahahah :)))))))))
EliminaBella la mia Silvia!!!!
Ma allora adesso aspetto gli strufoli! ;o)
RispondiEliminaCiao!!
Come minimo!
EliminaCiao Franci!
Che cosa buffa che sono le tradizioni regionali... figurati che da noi in Abruzzo, i bocconotti sono tutt'altra cosa. Questi che hai fatto tu noi li chiamiamo li caggiunitt' e sono tipici natalizi, mentre a carnevale si usano le frappe. Gira che ti rigira, un po' le tradizioni si somigliano tutte, ma poi ci sono le sfumature a fare la differenza, come questa del caffé in polvere nella tua farcitura che è una cosa del tutto inedita, almeno per me. E' proprio il caso di dire l'"ingrediente segreto".
RispondiEliminaIo non faccio né ravioli (o caggiunitt' che dir si voglia) né frappe, perché non amo friggere e queste sono cose che vanno tassativamente fritte. Ho provato una volta a fare le frappe al forno, non è che sono immangiabili, ma non sono proprio la stessa cosa, mi dispiace :-( Però potrei fare un pensierino per usare il ripieno, con l'ingrediente segreto, per qualcos'altro, magari delle crostatine, o dei biscotti ripieni... mò ci penso và ;-)
Comunque brava Silvia, oltre che per come ti sono venuti, anche per essere riuscita a recuperare una vecchia ricetta di famiglia.
Bacioni! :-*
Minpy mi trovi d'accordo sulle frappe al forno. Non sono male però...non sono frappe!
EliminaSe provi il ripieno con altre basi, fammi sapere che ti copio!
Grazie :*
Bbbboni 'sti bocconotti! Penso li rifarò, tanto 'sto periodo vado avanti a fritti! :)))
RispondiEliminaBella anche l'idea dei bocconotti nei bicchieri! :)))
p.s. mi piace il tuo "corso d'opera" :D :D :D
Ahahahahahha! Vai avanti a fritti sì, con le meraviglie che hai fatto ieri come si fa a resistere?!?
EliminaA presto :)
Felicissima che ti siano piaciuti i bocconotti nei bicchieri :))) e... il corso d'opera :D:D
Silvia che bontà!!!
RispondiEliminaintanto ho scoperto una cosa nuova sulla pasta base.
e poi, curioso l'ingrediente segreto!
le nonne facevano tante buone pietanze, senza pesare, senza cercare tecniche particolari.
passione ed esperienza, e tutto riusciva buono!
grazie per aver condiviso con noi la ricetta di nonna Emma!!!!
Grazie a te per averla apprezzata :)
EliminaCiao Ele :*
Slurp. Che belle foto! E che buoni!
RispondiEliminaGrazie Lidiuzza!
RispondiEliminaHai trovato anche la forza di passare qui :O amica coraggiosa :*
sILVIETTA Buongiorno. Hanno un aspetto davvero invitante come tutte le tue preparazioni. Ti abbraccio forte Essepi
RispondiEliminaForte sei tu, piccola grande donna!
EliminaUn abbraccio anche da me :)
Sono arrivata qui, convinta di vedere un bel vassoione di golose chiacchiere...e invece cosa trovo?
RispondiEliminaUna deliziosa ed imperdibile ricetta che segnerò immediatamente! :-D
L'utilizzo della polvere di caffè poi, m'intriga non poco!
Grazie per avermi citata, baci e buon we!
Grazie a te per avermi ispirata!
EliminaA presto :)
Mi piace tantissimo questa ricetta. Intanto, perché è di tua nonna :) le nonne facevano sempre cose inimitabili. Poi, perché hai voluto rifarla... ti immagino, che assaggi e cerchi di rammentare il sapore antico del ricordo... e poi, mi piace da matti la ricotta. Adoro il caffè... e anche te, non tè, proprio te :)
RispondiEliminaE le foto mi piacciono un casino pure! si può dire "casino" nel nostro condominio vero? :))))))
in ogni caso, mi piacciono un casino!
Un sorriso socia :)
Io invece non adoro il caffè, ma te, non tè :)
EliminaGrazie per tutte le cose belle che hai scritto ♥
E sì, casino se po' di'! Ti ricordo che questo è, appunto, un condominio di svalvolate!!!
Grazie per la visita al mio blog e per avermi,in questo modo,fatto conoscere il tuo blog.
RispondiEliminaAssunta è una garanzia e questi bocconotti sono deliziosi,complimenti.
Mariabianca chiedo scusa, ti avevo risposto ma non so dove sia finito il mio commento :(
EliminaGrazie per essere passata :)))
Potrei fare carte false per deliziarmi di tanta bontà. Solo il nome è una coccola.... immaginiamoci l'assaggio.
RispondiEliminaErica con questi le coccole sono assicurate, ma anche da te le sfiziosità non mancano eh!
EliminaA presto :)
Ziaessepi! questi tuoi bocconotti mi ricordano (lontanamente eh!) i ravioli di carnevale che ho fatto io! perchè anche quelli si fanno con la pasta delle frappe ma io nel tempo ho variato la ricetta perchè la trovo troppo sottile! Comunque sono davvero buonissimi con questo profumatissimo ripieno, quel tocco di polvere di caffè deve essere speciale! bravissima!!!
RispondiEliminaun bacio grande grande
Francy nipotina bella!
RispondiEliminaAnche io la pasta delle frappe per questi, la trovo troppo sottile. Infatti la lascio più spessa ;-)
E non dire cavolate!
:*:*:*
Boooooooni Silvia. Avevo già mangiato dei dolcetti chiamati bocconotti ma erano completamente diversi, una ricetta calabrese di una specie di pasta frolla ripiena di marmellata.
RispondiEliminaQuesti mi attirano molto di più...
Gaia, non so come dirti, a me questo ripieno piace da impazzire e non è nemmeno troppo dolce, che non a tutti è gradito. :))
RispondiEliminaA dopo :)))
Penso che siano buonissimi! Sai, ti ruberò il ripieno, anche io non posso friggere, cioè potrei se poi fossi capace di moderarmi, ma finisce male lo so...^ ^
RispondiEliminaGrazie per la ricetta Silvia, io sono innamorata delle ricette delle nonne, di tutte le nonne!
Sandra, anche io "finisco male" :)))))
RispondiEliminaBaci