versione pdf stampabile (senza foto e senza minchiatine)
Frise, friselle o frisèddhe, nel Salento, il buco non ce l’hanno, ché a noi piacciono piene, ciccione e da riempire a montagnetta di pomodori e condimenti vari, e ci piace pure mangiare an chinu (in pieno, a morsi grossi, non come gli uccellini), quindi niente buchi.
Sappiamo tutti cosa sono le friselle vero?
La frisèddha è un pane di piccole dimensioni impastato con farine locali, tradizionalmente di grano duro o di orzo o entrambe, oggi spesso mescolate l’una e/o l’altra con quella di grano tenero, [soprattutto per ottenere le friselline, di piccole dimensioni e da sgranocchiare anche senza essere ssuppate (inzuppate d’acqua)], impastata con acqua, lievito e sale in forme circolari che subiscono una doppia cottura, fino ad ottenere una sorta di pane tostato che si consuma previa sponzatura (bagnatura).
Le classiche frise sono definite anche "pane dei crociati" perché attorno ad esse aleggia una leggenda di tantissimi anni fa.
Si narra infatti che i crociati in partenza dai porti salentini di Otranto, Brindisi e altri piccoli porti pugliesi per la destinazione della Terra Santa, si approvvigionassero di una buona scorta di friselle, poiché il viaggio era lunghissimo e dovevano alimentarsi durante quel percorso così faticoso, così i salentini hanno inventato questo pane biscottato, che durava mesi e mesi mantenendosi fragrante.
E poi, per ammorbidire le frise che facevano i furbi crociati? le ssuppavano direttamente nell’acqua salata del mare! Hai capito i crociati! e hai capito che mare pulito!
Dai, vi lascio la mia ricetta, in cui ho usato una meravigliosa farina di grano (qui si intende farina di grano duro integrale) che mi ha regalato, insieme ad altri meravigliosi prodotti locali salentini, la mia adorata Maya che ha i suoceri tarantini, farro integrale, anche questo sfarinato tradizionale salentino e una punta di grano saraceno, tanto per non farci mancare una nota trasgressiva.
RICETTA
Frise di grano, farro, grano saraceno
cliccare per ingrandire l'immagine |
Ingredienti:
200 g licoli rinfrescato
600 g di farina di grano *
200 g di farro integrale
100 g di grano saraceno
600 g di acqua
25 g di sale
- Idratare il sale in 30 g di acqua.
- Sciogliere il licoli nell'acqua restante.
- Unire le farine e impastare.
- Aggiungere il sale idratato e portare a incordatura. Lavorare l’impasto sulla spianatoia, così l’impasto capisce bene bene ci cumanna (chi comanda).
- Far lievitare fino al raddoppio.
- Porzionare in pezzi da circa 130 g (o come si preferisce. questa è il peso delle friselle grandi, 60 g circa a cottura finita)
- Formare dei filoncini da 20 cm (più o meno), schiacciarli leggermente e chiuderli ad anello, la parte sottile della losanga deve essere il basso, comu stae susu la fotu (come si vede in foto).
- Disporle cucchie cucchie (vicine vicine) nella teglia spolverata di farina di grano, (diciamo vicine) così quando lievitano saranno spinte verso l’alto, magari frapponendo fra una e l’altra della carta forno, per non aver problemi poi a separarle.
- Far lievitare fino al raddoppio.
- Cuocere a 180 gradi possibilmente resistenza solo sotto per circa 15/20 minuti. Le frise saranno pronte quando saranno cotte ma morbide.
- Quando saranno ancora calde, si devono spaccare (spaccare), col coltello incidere la còcchia (coppia, si capirà tosto perché si chiama così la ciambella di pane) a metà altezza, insinuarci uno spago, incrociarlo e tirare i capi finché la cocchia non si scocchia, cioè si divide in due, ottenendo due parti, friseddhre te sutta (friselle di sotto) e friseddhre te susu (friselle di sopra), distinguibili fra loro poiché la prima appare più schiacciata e dura per il contatto avuto con la chianca (mattone) del forno ovvero con il piano di cottura. La friseddhra te susu, invece, più bella esteticamente, conserva ancora una mezza forma toroidale Minchia! (Perdindirindina!).
Per una perfetta riuscita queste devono essere spaccate appena sfornate, e poste subito a biscottare, un eccessivo ritardo in questa sequenza provoca la riuscita di friseddhe ‘mpitruddhate, dure, che si imbibiscono d’acqua con difficoltà e in modo non omogeneo o nnuticuse, cioè che si deglutiscono con difficoltà.
Fondamentale l'uso dello spago per fa sì che si creino,
lungo la superficie tagliata su entrambi i lati, delle increspature, quelle che
raccoglieranno tutto il succo del condimento.
- Una volta tagliate, disporre sulla griglia, col culo sotto (embé, pure Dante diceva culo!) le friselle de sutta e de susu sulla griglia, e farle mpiscuttàre (biscottare) a temperatura più bassa, 160 gradi, se con la funzione ventilato è meglio, e lo sportello a fessura. Io ci ho messo circa un'ora e le ho lasciate raffreddare nel forno.
Essendo biscottate, se correttamente conservate, possono mantenersi anche oltre tre mesi, a patto di riporle negli appositi recipienti di terracotta (capase). Vanno bene anche delle buste per alimenti rinforzate, suvvia!. Se lasciate all’esterno, anche solo per poche ore, perdono la loro caratteristica croccantezza, sino a risciuncare (impossibile tradurre, direi ammosciare?, come per i biscotti lasciati fuori dalla confezione per qualche ora).
* (il grano salentino non si trova altrove, scegliere, in alternativa, uno dei seguenti sfarinati di grano duro: farina di grano duro, semolato, semola integrale, semola non rimacinata, semola rimacinata.)
Tempi indicativi (quelli che ho usato io):
mattina: impasto
primo pomeriggio: formatura
sera: cottura e mpiscuttamento
a volte, impasto la sera e lascio maturare in frigo, così la mattina prima di andare a lavorare tiro fuori dal frigo e lascio lievitare senza patema fino al ritorno a casa nel primo pomeriggio.
versione pdf stampabile
DI PERTINENZA
Quando e come si consumano le friselle?
Quando? Sempre! Soprattutto d’estate, è un piatto fresco, digeribile e facilissimo da preparare, e davvero versatile, ma.
Ma, fondamentale, è la sponzatura (bagnatura). Bisogna seguire un protocollo preciso, altrimenti si rischia di ottenere una pappetta informe e sfatta.
Potremmo fare come i crociati ed andare a bagnare le friselle al mare, però rimane un po’ difficile ogni volta trovare una barca, andare al largo e spunzare una frisa!
Quindi,
innanzitutto, bisogna decidere se si preferisce la frisèddha te sutta, più compatta e più resistente all’azione pappolosa dell’acqua, e che rimane croccante anche dopo la sponzatura, oppure la frisèddha te susu, più friabile e quindi più disposta a trattenere maggior acqua e quindi ammorbidirsi.
Poi, NON si deve profanare la frisa direttamente sotto il rubinetto, NON si deve annegare la frisella dentro una ciotola e NON si deve bagnare a rate, con timide mestolate d’acqua.
L’ideale sarebbe usare lo sponzafrisèddhe. Non sapete cosa è lo sponzafriselle?????? E' una ciotola di terracotta piena d’acqua fresca, in cui la frisella, con la parte rugosa sopra, viene calata e cacciata velocemente dall’acqua due o tre volte, e poi viene posta a colare l’acqua in eccesso su una mezzaluna forata posta sulla ciotola stessa. Iti la fotu (guarda la foto).
In questo modo, anche se inumidite, le frise rimangono fragranti e croccanti.
Si trasferiscono nel piatto, si insaporiscono con un abbondante filo d’olio e con lu criddhu o riddhu (i semi e l’acqua contenuti nei pomodori) si condiscono a piacimento, con pomodori, origano e sale, a cui si possono aggiungere tonno, o alici sotto sale, e le fette di minunceddhe (cetrioli caroselli o poponelle), olive nere, rucola selvatica, formaggi vari, cipolla, sottaceti e chi più ne ha più ne metta!
Quando ero piccola mi piacevano tantissimo inzuppate nel latte, preferivo quiddhe de susu (quelle di sopra).
E poi, una vera chicca, sono meravigliose bagnate con brodo di pesce e consumate con la zuppa di pesce.
E poi, si mangiano esclusivamente con le mani, assolutamente vietato l'uso della forchetta!
E poi….. e poi ce sta spittati (cosa aspettate)???? Facìtile (fatele)! Vedrete, non ci sono paragoni con quelle comprate al super!
Quando? Sempre! Soprattutto d’estate, è un piatto fresco, digeribile e facilissimo da preparare, e davvero versatile, ma.
Ma, fondamentale, è la sponzatura (bagnatura). Bisogna seguire un protocollo preciso, altrimenti si rischia di ottenere una pappetta informe e sfatta.
Potremmo fare come i crociati ed andare a bagnare le friselle al mare, però rimane un po’ difficile ogni volta trovare una barca, andare al largo e spunzare una frisa!
Quindi,
innanzitutto, bisogna decidere se si preferisce la frisèddha te sutta, più compatta e più resistente all’azione pappolosa dell’acqua, e che rimane croccante anche dopo la sponzatura, oppure la frisèddha te susu, più friabile e quindi più disposta a trattenere maggior acqua e quindi ammorbidirsi.
Poi, NON si deve profanare la frisa direttamente sotto il rubinetto, NON si deve annegare la frisella dentro una ciotola e NON si deve bagnare a rate, con timide mestolate d’acqua.
L’ideale sarebbe usare lo sponzafrisèddhe. Non sapete cosa è lo sponzafriselle?????? E' una ciotola di terracotta piena d’acqua fresca, in cui la frisella, con la parte rugosa sopra, viene calata e cacciata velocemente dall’acqua due o tre volte, e poi viene posta a colare l’acqua in eccesso su una mezzaluna forata posta sulla ciotola stessa. Iti la fotu (guarda la foto).
In questo modo, anche se inumidite, le frise rimangono fragranti e croccanti.
Si trasferiscono nel piatto, si insaporiscono con un abbondante filo d’olio e con lu criddhu o riddhu (i semi e l’acqua contenuti nei pomodori) si condiscono a piacimento, con pomodori, origano e sale, a cui si possono aggiungere tonno, o alici sotto sale, e le fette di minunceddhe (cetrioli caroselli o poponelle), olive nere, rucola selvatica, formaggi vari, cipolla, sottaceti e chi più ne ha più ne metta!
Quando ero piccola mi piacevano tantissimo inzuppate nel latte, preferivo quiddhe de susu (quelle di sopra).
E poi, una vera chicca, sono meravigliose bagnate con brodo di pesce e consumate con la zuppa di pesce.
E poi, si mangiano esclusivamente con le mani, assolutamente vietato l'uso della forchetta!
E poi….. e poi ce sta spittati (cosa aspettate)???? Facìtile (fatele)! Vedrete, non ci sono paragoni con quelle comprate al super!
Ma la frisèddha non è solo pane.
Modi di dire:
Modi di dire:
ssuppatu a friseddha: bagnato fradicio
ti fazzu a friseddha: colpire fino a ridurre a persona informe
ndi ssuppamu ‘na friseddha: invito al convivio, anche se non si
consuma la frisella
ruzzulisciare: crocchiare tra i denti della frisa non bagnata.
altre foto: http://visionigustative.blogspot.com/2014/07/friselle-di-grano-farro-e-grano.html
link di approfondimento da cui ho spudoratamente attinto per la stesura del post:
http://www.fondazioneterradotranto.it/2012/09/26/tutto-cio-che-avreste-voluto-sapere-sulla-frisella-e-non-avete-mai-osato-chiedere/
Versione pdf senza foto e senza minchiatine
La grotta della Poesia è stata una conquista da ragazzina. Ci andavo a 15 anni perché mi piaceva tantissimo tuffarmi e la Poesia era una specie di traguardo per i buoni tuffatori. Di solito mi riscaldavo tuffandomi dagli scogli vicini, quelli che davano nel mare, quelli più alti. Però più facili. Cioè ti tuffi anche da 5 metri ma sotto il mare è profondo e al massimo prendi una panzata, invece la Poesia è pericolosa perché lo scoglio non è altissimo, il fondale è basso e, se non ti lanci bene con l'assetto giusto, ti fai male, anche molto male, anche molto molto male, anche...le anche sono fondamentali e devono star tese, mi raccomando, tamara!! (questa è la voce di mio padre, mi ha insegnato le cose fondamentali della vita, a tuffarmi, a nuotare, ad arrampicarmi sugli alberi, a sputare, ad usare il trapano, a fischiare, a cambiare la ruota dell'auto e a rub.. a prendere in prestito i fichi dagli alberi dei vicini).
Se chiudo gli occhi vedo gli scogli sotto...
perché il fondale della Poesia è scoglio, mica sabbia, e l'acqua limpidissima, sicché a guardare dall'alto par quasi di tuffarti sulla roccia, una specie di suicidio!
Poi,
dopo tanti tuffi andavo a sognare nella galleria. Un piccolo tunnel, lungo una trentina di metri, che collega la conca al mare aperto. E' una sensazione magica.
Senti solo il rumore del mare e quello del tuo respiro. Il riverbero della luce si incrocia e si fonde col verde dell'acqua. E poi c'è un'atmosfera ovattata. Lo sguardo lento e pigro si sposta sulla roccia bagnata che forma dei piccoli rivoli, poi vagola sullo specchio in cui galleggi e vedi contemporaneamente le pareti di scoglio, la roccia del fondo, l'acqua trasparente, il verde, l'azzurro, il marrone, la luce, l'ombra e le tue mani che si muovono lente...lente...lente...soggiogate dall'atmosfera antica che si respira sulle pareti tracciate di segni e figure preistoriche. E dalla leggenda che racconta di una bellissima principessa che faceva il bagno in queste grotte, e di schiere di poeti che l'ammiravano e cantavano di lei.
dedicato a te, che mi hai insegnato le cose fondamentali della vita
La grotta della Poesia è stata inserita, dal sito Travel365, nell'empireo delle dieci piscine naturali più belle del mondo. Situata a Roca Vecchia, ha ottenuto quest'anno, insieme alle altre marine di Melendugno, anche la bandiera blu per il quinto anno consecutivo, e le 5 Vele, una delle 14 attribuite in tutt'Italia, per il terzo anno consecutivo.
Tamara
CONTESTUALmente
Queste sono le bellissime friselle della mia socia Emmettì, fatte in tempo reale! E pronte per i crociati, che le trasportavano così, come vi fa vedere lei, raccolte da uno spago che attraversava il buco.... ah ma allora ai tempi il buco c'era!!!!!!
e queste quelle di Silvia, friselline mignon da addentare senza neppure tuffarle a mare!
Finalmente Tam...
RispondiEliminafinalmente respiro (forse solo per qualche giorno) dopo oltre un mese davvero tiratissimo...
finalmente riesco a venire qui con calma, e a leggere tutto (ma tutto tutto) il post, assaporando la tua ricetta, i passaggi, le foto con le friselle cariche di condimento, il racconto dei tuffi e delle cose utili che il tuo papà ti ha insegnato.
Ah, ho assaporato tutto...non sono donna di mare, o meglio, non lo sono di nascita, ma amo l'acqua, amo starci dentro, amo sentirmi leggera quando sono immersa, e poter muovere il mio corpo in tutte le direzioni, amo trattenere il fiato e andare giù ad osservare scogli piante organismi...amo tuffarmi ma sono paurosa quindi rischio poco! :-)
grazie Tam per tutto il racconto.
piccola domanda: hai cotto le friselle accostate tanto quanto vedo in foto? così serrate?
condiderazione uno: evviva il buco assente, così nulla ci casca dentro!
considerazione due: ora il massimo per me sarebbe tentare un tuffo dalla Poesia...con una frisa in mano per spunzarla!
ti abbraccio Tam!!!!
Eccola qui la mia bella Ele :)
EliminaPuò essere che tu non lo sia di nascita, ma senza ombra di dubbio sei donna di mare, se ami tanto l'acqua, il modo in cui ti culla, se ti fa sentire libera e nel luogo giusto. Sisì, dierei proprio di sì, anche la paura sai? che non è paura ma rispetto, è tipico degli abitanti del mare :)
Grazie per averlo letto tutto tutto, hai tutta la mia ammirazione, io faccio fatica a rileggermi!
Quanto alla lievitazione delle frise, la prima volta le ho disposte nella teglia tutte belle separate l'una dall'altra, ma non sono rimasta soddisfatta perché sono cresciute poco in altezza, poi ho provato a mettergli un "vestitino", una cintura di carta forno, ed è andata benissimo ma troppo noioso, poi, ne dovevo fare tante per una frisellata (serata a base di friselle, si mette un ciotolone d'acqua a centro tavola, tutti i condimenti possibili e immaginabili in ciotole varie, frise di vario tipo, di grano duro, d'orzo, di semola, e poi ognuno si compone la frisa come più gli aggrada), dicevo, ne dovevo far tante e così le ho disposte nella teglia a 1 o 2 cm tra una e l'altra, dividendole da strisce di carta forno senza troppo impegno, in fila diciamo, e sono venute su una meraviglia! Quelle che vedi nella foto della preparazione sono quelle già lievitate pronte per essere infornate.
Ele!! ma è una idea fantastica!!! andare a sponzare le frise tuffandosi dalla Poesia!! ahahahahahahah!!!
ti abbraccio fortissimo Ele e grazie!!!! ma davvero!!
come diciamo sempre le mie socie ed io, i tuoi commenti arrichiscono i nostri post e noi ti siamo grate!!
grazie di cuore, siete tre persone generose. :-)
Elimina(frisellata???? wooooow!!!!! vorrei partecipare prima o poi ad una frisellata!)
buonanotte e buon weekend, cara grande Tam!
e te credo che poi fai post foto(tele)grafici!!! ^_^
RispondiEliminaper riprendere le forze dopo post come questi!!
Allora.
Faccio una piccola premessa, cara Tam, ho provato a non ricorrere ai doppi sensi e quindi ti prego di non leggercene ^_^.
Per scongiurare ciò, contrassegnerò le affermazioni "sensibili" con "(...)"
Questo post sulla frisella a 360° l'ho adorato dalla prima "F" all' ultimo "!".
Comprendo benissimo l'importanza del buco (...) del resto negli anni '80 ci costruirono tutta una campagna pubblicitaria sopra che recitava "il buco con la menta intorno"
io però, sempre in fatto di cibo (...)-non sono sicura che possa dare adito a doppi sensi ma contrassegno per sicurezza, ed in quanto golosa,
sono della scuola che "buco" equivale a minore superficie da ricoprire. Insomma un furto ai danni delle papille gustative.
Tra le due io preferisco le friseddhre te sutta perché rimangono + dure (...) e mi danno + soddisfazione (...)(...).
L'uso dei sacchetti col rinforzo in sostituzione delle capase penso mi tornerà utile anche in altre situazioni (...) per non far diventare "gnecche"
le fette biscottate, per esempio!
Mi hai fatto morire quando hai scritto cosa ti ha insegnato il tuo papà :-).
Ci leggo tantissimo affetto e tanta nostalgia.
Queste friselle NON LE FARO' MAI! Vengo a trovarti e mi mangio quelle preparate con le tue manine sante!!! :-)
Un bacione
ahahahahahahahahahah!!! Riccia, tu mi fai morire!!
Eliminaho letto un casino di doppi sensi, e pure tripli e multipli, anche dove non ce n'erano!!!! Vuoi mettere il divertimento (...)e la soddisfazione (..)????? soprattutto con le frise te sutta? (...) dure che rimangono dure pure dopo sponzate??? (...) (...) (...) (...):)))))))))
Tu quando passi da queste parti fammi un fischio che ti farò mangiare le mie friselline preparate con le mie santissime (...........) manine!!!!
tanti baci Riccia e GRAZIE!!!
eehhh qualche doppio senso era pure carpiato!!! :-D
EliminaGRASSSSSIE A TE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
un bacione
Tam!
RispondiEliminaIl post di oggi mi lascia senza fiato...
Ma la Poesia oggi sei tu!
Perché ci hai fatto sognare...
Prima con il racconto delle frise...
Poi con le incursioni dialettali...
Poi con le foto da incanto... (che fa venir voglia di mangiare pomodoro e acciuga alle 9 del mattino!)
Poi con i racconti di te ragazzina...
di quello che sente il tuo cuore...
degli insegnamenti di papà...
E mentre leggo e rileggo, penso che la bellissima principessa della leggenda sia proprio tu!
Oggi non ci sono schiere di poeti a cantare di te..., ma ci sono i tuoi lettori che rimangono incantati ad ascoltare il tuo cuore! ♥
E son tornata... che prima ho avuto un attimo di...
EliminaMa che regalo mi hai fatto a mettere i miei scatti rubati a quelle meravigliose frise??
Vorrei averti qui, per stritolarti subito subito in un grande abbraccio!! :****
Cari lettori che passerete da qui...
Un consiglio: non perdete tempo! Correte ad impastare queste frisèddhe e scoprirete un gusto di cui non potrete più fare a meno!
:DDD
Tesoro bello, e ora cosa ti rispondo io? :)))) sei così dolce....
Eliminabeh, intanto sono certissima di non essere io quella Principessa, quando sono dentro la Poesia i versi che sento non sono propriamente aulici :)
Grazie tesoro... diciamo che quando parlo della mia terra, o dei prodotti della mia terra, mi illanguidisco :)
E poi la Poesia è davvero incantevole ed è una delle tante cose che mi parla di mio padre, di quanto mi abbia insegnato e di quanto mi manchi :)
un bacione tesoro ti abbraccio fortissimamente!
Leggere le tue risposte ai commenti è un altro tuffo in un mare di emozioni (tanto per rimanere in tema...).
EliminaEd una cosa volevo aggiungere (perché il post l'ho riletto per l'ennesima volta dall'inizio alla fine sai???): e proprio come la prima, la seconda e la terza volta, quando sono arrivata alle parole
"anche...le anche sono fondamentali e devono star tese, mi raccomando, tamara!!"
mi son fermata...
E' come se quelle parole mi fossero echeggiate nelle orecchie...
è come se ti avessi visto bambina...
è come se avessi visto il tuo papà attento e premuroso a che tu non ti facessi male...!!
Questi ricordi che hai condiviso con noi li considero davvero un dono Speciale.
Infinitamente GRAZIE!
Io le cose fondamentali della vita non le ho mai imparate... e nemmeno so fare le friselle, così mi accontento di quelle comprate, con le quali realizzo la famosa ricetta detta "Friselle a scomparsa", nel senso che le friselle scompaiono sotto il condimento a base di pomodori, che metto anche nel buco così scompare pure quello.
RispondiEliminaUn bacione!
nooooooooooooooo vuoi dirmi che non hai mai fatto una gara di sputi????? e mi dispiace moltissimo!!!
Eliminaahahahahahahah la frisa a scomparsa è esattamente la frisa salentina, niente buchi e niente trucchi! si mangia tutto!
Un bacione a te Franci! la prossima volta che vengo aroma ti porto un paccone di friselle a scomparsa!
Sìììììììììììììììììììììììììììììììì!!!! Grazieeeeeeeeeeeeeeeee!!!
EliminaHai visto, non le so fare, non le so bagnare... però le so mangiare! ^_^
La gara di sputi l'ho fatta... coi semi del cocomero! ;o)
Ti abbraccio!
hahahahaha con quelli vinci sicuro! io me li mangio!
Eliminaun bacio grande Franci!
Tu sei una poesia...
RispondiEliminaQuesto post è un capolavoro di sensazioni, emozioni, ricordi, immagini...
È un saggio sulle frise...
È un omaggio alla tua Terra (un pochino anche mia)
È un tuffo (è il caso di dirlo) nei miei ricordi d'infanzia, con i suoni delle parole salentine che ancora mi echeggiano nelle orecchie...
...e tante altre cose ancora...
p.s. e che poesia la Poesia...
p.s.s. ho notato che l'italiano, se confrontato al dialetto leccese, diventa improvvisamente una lingua morta, piatta, insulsa, senza suoni...
Piero.... e così mi emozioni.... il Salento ti scorre nelle vene, lo so... la prossima volta che verrai ti porterò alla Poesia e non smetterò mai di parlarti in dialetto, ca quannu eri piccinnu nu picca lu sapii pure tie :)
Eliminate mandu tanti baSci :-* :-* :-* :-* :-*
che meraviglia!!
RispondiEliminagrazie maia!!
EliminaReduce da un viaggio in Puglia, sai cosa ho portato con me? Una vagonata di frise, che ho acquistato a Lecce,e che preparo con grande gioia di tutti, in questi giorni che mi separano dal ritornare nuovamente in Puglia ad Agosto. Eh si!! ci siamo letteralmente innamorati di questa terra e voglio ringraziarti per avermi segnalato questo posto meraviglioso che andrò sicuramente a visitare;))
RispondiElimina
EliminaAngela, ma lo sai che ho letto del tuo viaggio appena hai pubblicato, e non sono mai riiscita a trovare il tempo per ringraziarti, in quanto salentina, del bellissimo reportage che hai postato?
Avete toccato le meraviglie del Salento, quelle irrinunciabili, la prossima volta avrete ancora tanto da assaporare! non so dove sosterete, ci sonos spiagge meravigliose sia sullo ionio che sull'adriaco, e credo sarà stata una delle prime cose che hai imparato quando sei venuta qui, il vento è il primo argomento di conversazione dei leccesi! fondamentale per decidere su quale versante muoversi, se scirocco sull'adriatico, se tramontana sullo ionio, se scirocco la sera ci si veste leggeri, se tramontana maniche lunghe, se è scirocco meglio evitare di lavare a terra... vabbè questo magari per chi è in vacanza non è fondamentale :))))))))
La scogliera dell'adriatico è notevole, Angela. A partire da il Ciolo, si prosegue verso nord e si trovano Castro e la Grotta Zinzulusa, Santa Cesarea Terme, Otranto che hai già visto, la Baia dei Turchi, i Laghi Alimini, e Torre dell'Orso, dove c'è una delle migliori pasticcerie del Salento, Dentoni. Se ci vai, devi assolutamente mangiare il pasticciotto, la torta crepes e i mustazzoli (mustaccioli), straordinari! Agosto, poi, è il mese delle sagre, ogni giorno ce n'è una in ogni paese del Salento, almeno ad una ci devi andare :))
e poi, lo sa vero? non puoi perderti almeno un evento della Notte della Taranta, l'evento finale sarà a Melpignano, ma in tutto il mese di Agosto ci saranno notti tarantate nei paesi della Grecìa Salentina e.... oddio credo di aver esagerato!!!!!
Grazie Angela!!!!
Tam che altro dire? Ti hanno lasciato dei commenti meravigliosi. :)
RispondiEliminaTu sai che questo meraviglioso post, con tutti i sentimenti che vi hai racchiuso, me lo sono letto e riletto da quando lo hai iniziato. Ľho visto nascere e crescere, fino alla sua pubblicazione.
:*
Sì è vero, meravigliosi, e ne sono commossa sai...
Eliminad'altro canto, come ci diciamo spesso, il nostro è un blog piccolino, ma siamo felici dei nostri lettori che arricchiscono con commenti sempre pertinenti e ricchi di spunti, di qualità, i nostri post. Davvero felici.
Come meravigliosa sei tu, che hai visto nascere questo post e mi hai aiutata, laddove la mia lucidità, vinta dall'emozione, veniva meno.
Non so se il post sia meraviglioso, a me sembra solo molto lungo :)))
però è vero che è pieno d'amore, filiale.
Un bacione tesoro, ancora grazie!
ti abbraccio strettissimissima!
Che post meraviglioso! L'ho letto tutto d'un fiato ed ora ho tanta voglia di mare e di una bella frisella sponzata (io prenderei quella te sutta) con tanti pomodorini ed il vostro olio stupendo.
RispondiEliminaUn abbraccio
Giulia
Giulia grazie!!
EliminaAnche tu quella de sutta eh??? mi sa che dobbiamo trovare un modo di fare solo frise de sutta!!!
Vero, il nostro olio è straordinario, tanto da venir chiamato "Oro del Salento", per il suo colore cristallino e per il sapore privo di acidità. Io poi ho la fortuna, come quasi tutti qui, di avere l'olio "mio", prodotto direttamente con le ulive di una piccola campagna.
Grazie per averlo ricordato!
Ciao Giulia un sorriso :)
Prima cosa: "minchia" non significa "perdindirindina"... cioè, sì... ma no... inZomma, lo sai pure tu, è inutile che ci giriamo attorno! ;-P
RispondiEliminaSeconda cosa: le friselle più buone che abbia mai mangiato in vita mia le portava una collega tarantina, fatte in campagna e cotte nel forno a legna... non le ho mai più mangiate così buone, sigh! :-(
Terza cosa: le friselle mi sono venute a nausea quando la mamma del mio dirimpettaio di pianerottolo, di Brindisi, me ne portava almeno un pacco ogni volta che veniva a trovare il figlio. Non erano granché, essendo industriali, anche se prese al forno. Ad un certo punto cominciavano ad uscirmi dalle 'recchie e dal naso e ogni volta che mi specchiavo vedevo una frisella! Dopo l'ultimo pacco finito nel secchio perché aveva fatto le tarme, non ho più voluto neanche sentir nominare le friselle. Per fortuna la signora non me le ha portate più.
Conclusione: ora il tuo post mi ha fatto tornare la voglia di frise. Non quelle che mi portava la signora, le TUE, così belle e piene di ricordi, di sensazioni, di tuffi e di cuore.
La dedica, l'elemento più prezioso di questo post.
Ciao Tam :-*
ahahahahahahahahahahah Minnie!!!!! minchia!!!! cioè, volevo dire, "minchia" qui nel salento ha diversi significati :))))) però sai cosa??? lo dicono tutti, donne, vecchi e bambini, non è quasi una parolaccia :))) certamente non ha una accezione positiva, ma neppure tanto volgare :))))
Eliminale frasi in cui si usa più spesso è "ce ssi minchia (quanto sei scemo)" o "ce bbe minchia (quanto è scemo)" , quella di più più "ma si propriu minchia" (ma sei cretino per davvero!), quindi nel significato di "stupido, scemo, minchione" :)))))))))))). oppure, come esclamazione di sorpresa, "minchia ce ssi bruttu" (capperi quanto sei brutto), "minchia ce caudu ca face" (porcatroia che caldo che fa), insomma non è una parolaccia. Come rafforzativo, e quindi nel significato più volgare del termine, in cui si evoca il significato puntuale del termine, non si usa come invece in sicilia (che minchia dici, ah?) , noi diciamo "ma cce cazzu sta dici", ciò significa che, nella stessa frase, possono convivere entrambi i termini, frase che diventa volgare, però, per la sola presenza di una, "nonnai capitu proprio nu cazzu, stu minchia!" non hai proprio capito una cippa, sto cretino!
ahahahahahahahahah!!! oddio, l'immagine di te che ti specchi e vedi una frisella mi fa morire!!! ahahahahah povera Concetta!!! certo, il tuo dirimpettaio è propriu nu minchia!!!! con tante cose buone che ci sono qui, poteva variare no??? cotognata, taralli, mustazzoli, pane, friselline.... sì, dico quelle piccoline, di semola rimacinata, da mangiare sgranocchiandole o senza spunzarle, al peperoncino, alla pizzaiola, all'origano, ai cereali, ecchecavolo!!!
certo, le frise cotte a legno sono qualche cosa.... per fortuna hai avuto modo di conoscerle! perché quelle sono le vere frise salentine, e, chissà, magari te ne manderò qualcuna, proprio una di queste, impastate con i ricordi :)
Grazie Concetta, grazie di cuore :-*
Tu mi domanderai che minchia ci sto a fare qua oggi.
EliminaE niente, m'è venuta voglia di provare a fare le tue friselle, e allora sono venuta a stamparmi la ricetta.
Ora ti starai domandando come minchia m'è venuta quest'improvvisa voglia di friselle, tanto incontrollabile da decidere di farle io stessa di pirsuna pirsunalmente con le mie manine, a distanza di 4 anni dalla data del post... e se proprio lo vuoi sapere, te lo spiego tosto: da circa un paio di settimane, il forno di campagna (ma di campagna sul serio, non in stile Mulino Bianco per abbindolare gli improvvidi) che rifornisce di pane il negozio bio a km 0 dove faccio la spesa, ha inziato a fare le friselle, di solina e di saragolla.
Buonissime.
Quelle di solina di più.
Infatti spariscono in uno ZOT e io arrivo sempre tardi, che ci sono rimaste solo quelle di saragaolla.
"E quelle di saragolla magnatele tu!", vorrei dire alla signora del negozio.
Sono buone pure loro, ma di solina sono meglio.
E io le voglio di solina.
E allora me le faccio da me, tié!
Che tanto c'è la ricetta della Tam, scritta a prova di dummies, quindi ci posso riuscire anch'io!
E niente, mi pareva brutto passare, prendermi la ricetta e andarmene senza lasciare un saluto. Da minchiona, ecco :-P
Baci, poi ti vengo a raccontare come mi sono venute ;-*
Ahahahahahahahah Concetta, quanto minchia rido leggendoti!! rido e sorrido, beddha mia, e attendo i risultati delle tue strepitose frise di solina! Ti abbraccio minchionissimanente!
EliminaTamara le tue friselle sono più che perfette e le assaporerei volentieri stasera per cena condite proprio come hai fatto tu. Quella grotta è favolosa, dirò ai miei di andarci quest'estate perché andranno proprio nel salento.
RispondiEliminaBaci
Enrica
Che bello, anche i tuoi verranno le Salento!!!!
EliminaNel commento su, ad Angela, mi sono lasciata andare all'orgoglio salentino :))))
poi mi dirai, intanto, ti mando un grande sorriso Enrica, grazie!
Mia piccola principessa...questa volta sono arrivata alla fine e mi sono commossa. Mi pensi ancora allora :P?? NOn farò passare molto tempo. giuro che ci rivedremo presto..e ti porterò molti più doni della prima volta perchè la tua compagnia, il tuo sorriso, la tua vitalità hanno un valore inestimabile. Tvtroppo bene principessa
RispondiEliminaMa che domande mi faiii?????? certo che ti penso!! penso tantissimo a te e a Marco, il mio adorato Ziopierino, e pure a Mirko, ma non ti preoccupare, ci penso come tuo marito!!!
EliminaPIù dell'altra volta??? oddio, dovrò affittare un locale per poter depositare tutto ciò che mi porti!! tesoro tu devi solo portare il tuo bellissimo musetto, il tuo meraviglioso bambino e il tuo adorabile marito, e sarò felice!
anch'io te ne voglio troppo, tesoro!
tra 15 giorni partiamo e l'unico pentimento per non esser scesa sei tu!! Tam anche se in silenzio soffro tanto la tua lontana!
EliminaMammamiaaaaaaaaaaaaaaa!
RispondiEliminaquanti ricordi hai suscitato, e che voglia pazzesca di farle!
Devo solo organizzarmi poi le faccio assaggiare a mio padre che ne va matto!
Grazie per la splendida condivisione ^-^
Dai, davvero????? sarebbe bellissimo, se le facessi assaggiare a tuo padre!
EliminaGrazie a te Sabrina!
Certo che i tuoi post sono così ricchi!! Di parole, di emozioni, di gioia, di sapori, di ricordi, di sensazioni, di freschezza, di tradizioni, di piacere, di passione..... che leggerti arricchisce l'anima!!
RispondiEliminaLa spiegazione del procedimento direi che è impeccabile. L'insegnamento della terminologia dialettale ineccepibile. La bellezza delle foto incantevole. La bontà delle tue friselle indiscutibile. L'immagine della Grotta della Poesia toccante. La menzione di tuo padre toccante. E tu, dolce e meravigliosa creatura, sei magia pura. Vera. Viva. Ricca.
GRAZIE!
Erica..... così non vale.... mi hai commossa, e non riesco a dirti nulla.... se non che sei veramente dolce e bella, bella davvero sai...
Eliminati abbraccio, sono io che ti sono grata sai..
:-*
Che belle persone che siete,. Questi piatti cosi preparati con tanto amore e passione stammo a dimostrare che ne avete tanto dentro D'altronde, come si dice, che non ha non puo dare
RispondiEliminaGrazie Mariù, è vero, in questo post ci ho messo tanto amore.... ma tanto. :)
Eliminasono felice che ci leggi sai? a prestissimo!
Tesoro mi sono gustata questo post fino all'ultima parola ...mi hai emozionata con il racconto della grotta della Poesia e dalla tua dedica, ho capito da chi hai preso. ♥
RispondiEliminaVenendo alle frise (come le chiama mia figlia) le adoro. Quando va in Puglia in vacanza a casa della suocera, me le porta ... me le portava sempre. Prima o poi me le faccio, visto che non so quando tornerò in Italia. Sempre ammesso che troverò le farine qui. La vedo dura. Bella anche la tua versione. Ti abbraccio forte forte, ma forte ehhhh!!!
Terry, tesoro, è vero sai? ho preso tantissimo da lui.... ci penso tanto in questi giorni, in cui maree di ricordi affiorano. Gli somiglio tantissimo, in tanti aspetti del mio carattere, mi ha insegnato, da piccolissima, tantissime cose. Credo la più importante di tutte, ad essere curiosa, a voler imparare e, ancora più importante, a non aver paura. :) che buffo, di solito i genitori sono estremamente protettivi. Dico spesso ai miei figli, se voi aveste fatto la metà delle cose che ho fatto sarei morta d'infarto per la preoccupazione :). Invece lui mi ha insegnato ad affrontare tutto con coraggio.
EliminaTornando alle frise :))) sìsì, anche qui le chiamiamo frise :) E magari sì, falle tu che ti verranno senza dubbio buonissime, e magari le porterai a tua figlia che le porterà a sua suocera!
Ora che ti ambienterai farai tutto tesoro, anche trovare le farine :)
Lo sai che ti penso spesso???? E quando sogno di fuggire, alle mete preferite Australia e Giamaica (non in quest'ordine:))))), ho aggiunto Funchal!!!! Leggo il tuo diario e penso che non sarebbe male! E poi avrei una vicina di casa (percvhé è ovvio che verrei ad abitare vicino a casa tua:))))) meravigliosa!
Ciao tesoro ti abbraccio fortissimo!
Amo seguire tracce e segni... indovina dove sarò tra un mese? In Salento, nel verde di questo mare, a mangiare pittule e freselle, a cercare sagre, a rilassarmi, a respirare... adoro questa parte d'Italia, è la terza volta che ci vado... l'ultima sei anni fa, quando ho compiuto 30 anni... ogni tot sento il bisogno di tornarci, anche se la conosco bene... o forse proprio perchè la conosco bene?!
RispondiEliminaTra l'altro adoro le finestre e faccio mille foto anche ai palazzi, quindi il tuo spazio mi è rimasto simpatico da subito... grazie del bel commento che mi hai lasciato, così ti ho scoperta! :-)
ciao Francesca! ma che bello anche tu vieni qui, come Angela più su che ho "stonato" con un sacco di chiacchiere nel mio commento di risposta! anzi, tu torni, che è ancora più bello! allora aspetto di sapere, quando torni, dove sei stata, e cosa hai mangiato ;-)
Eliminamolto interessante la tua passione per le finestre, a me piace moltissimo affacciarmici ;-)
ciao un sorriso e grazie a te!
Questa è tutta una poesia, dalla creazione della frisa, alla descrizione dei condimenti e dei modi di dire...ai tuffi.
RispondiEliminaHo scoperto che facevo una cosa terribile passando la frisa sotto l'acqua, l'unico rimedio è provare con l'acqua di mare, ma temo sia troppo salata per i miei gusti. Quello che mi sono appuntata mentalmente ed indelebilmente è di provarle con una zuppa di mare: sìììììì!
baci Su
hahahahaha Su! Terribile terribile!
Eliminasono felice che ti abbia colpito l abbinamento con la zuppa di mare perché è davvero meravigliosa. fai così: mettfrisella asciutta in un piatto fondo e ci versi sopra il brodo della zuppa. quindi la fai sponzare così, col brodo. è fantastica!
grazie Su!
ammappete, Tamara! Grazie per tutto, dalla ricette alla descrizione precisa e puntuale
RispondiElimina:)
baciuzzi
Cla
grazie a te Claudia, per essere passata e soprattutto aver letto tutto sto frisapapiello!
EliminaRagazze ho grossi problemi di connessione ma finalmente riesco a fare i complimenti a Tamara per questa meraviglia! Io adoro le frise ma le frise fatte come si deve e le frise fatte in casa devono essere un capolavoro,sei stata veramente brava cara Tam! Io non bagno le frise nell'acqua ma di solito spezzetto i pomodori in una ciotola li condisco per bene copro e quando hanno tirato fuori il sughetto ci bagno le frise aspetto che si ammorbidiscano e poi passo all'attacco :D :D :D
RispondiEliminaGrazie per aver condiviso questa meraviglia cara felice estate a te e alle altre bravissime condomine :-)
Isa! sai che mi stavo preoccupando che non ti vedevo! guarda non parliamo di connessione che sono avvelenata! ti dico solo che sto rispondendo ai commenti dal cellulare, e non ti dico la fatica!
Eliminabrava Isa, è un ottimo sistema il tuo, e le frise così sono profumatissime! certo con le frise di grano duro si rischia che l'acqua dei pomodori sia insufficiente, però dipende anche da quanto ci piacciono morbide. io le riferisco croccanti e quando mangio quelle di semola rimacinata, che si sponzano troppo con l acqua, faccio proprio come te. semi e acqua dei pomodori e un
d'olio, e poi condisco.
grazie Ìsabella! auguro una buonissima estate anche a te e alla tua famiglia! un bacio grande da tutto il condominio!
Bellissima ricetta e bellissime foto, così accurate nella descrizione, complimenti si sente amore per quello che cucini !!!
RispondiEliminaciao Rossella! grazie infinite! sì è vero, amo ciò che cucino, se poi sono ricette della mia terra, sono ancora più felice di condividerle!
Eliminagrazie davvero, un sorriso!
CIAO TAMARA ,HAI DESCRITTO PERFETTAMENTE LE TRADIZIONI DEL MIO PAESE E LA MIA MAMMA LE FA ANCORA OGGI E STASERA CENERO' PROPRIO CON QUESTE.
RispondiEliminaMAGGHIE' SCE CCATTA LU SPUNSAFRISEDDE DI BASCIU ALLI CAMENNIRI AHAHAHAHAH CIAO SIMPATICONA
hahahahaha Maria! ma sine, ne la putimu puru spunzare a mmare nui, ne inchimu na capasa!
Eliminaciao beddha grazzzie!
Buongiorno Tamara, piccola domanda tecnica: usando la pasta madre solida che dose utilizzo? Grazie per la cortese attenzione e l'eventuale risposta....
RispondiEliminaCiao Elisabetta, intanto benvenuta!
EliminaAllora, io lascerei la stessa quantità di lievito, 200 g di pasta madre, e aggiungerei circa 60 g di acqua. Certo, l'indicazione dell'acqua è sempre abbastanza indicativa, perché dipende molto dal grado di assorbimento delle farine. Dovrai regolarti con le tue, dovrai ottenere comunque un impasto piuttosto sodo. Spero di esserti stata d'aiuto e, se ti farà piacere, torna a dirti come è andata!
Ciao Tamara, grazie mille per l' accoglienza ma anche x la risposta così esaustiva ( ma non avevo dubbi ;))..... Ma certo che torno a dirti com'è andata, contaci, anche perché so' già che saranno strabuonissimissime, proprio come quelle che si mangiano "giù" da noi!!! Bacioni e a presto....
RispondiEliminaWow! al "giù da noi" mi si è allargato il sorriso!! ti aspetto allora!!! ciao beddha :)))))
Elimina