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venerdì 30 maggio 2014

Tortino di riso al pomodoro e bufala


Rieccomi con un altro tortino di riso! 
Non so voi, ma a me piacciono un sacco queste preparazioni, soprattutto perché si possono preparare in anticipo e scaldare in seguito, o magari anche congelare!

Ingredienti
  • 400 g di riso Roma o Arborio
  •   60 g di parmigiano grattugiato
  • 600 g polpa di pomodoro
  • 400 g di mozzarella di bufala
  • uno scalogno o cipolla
  • un cucchiaino di origano secco 
  • basilico (questa volta non l'ho messo perché non ne avevo)
  • olio q.b.
  • peperoncino q.b. (a gusto personale)
  • sale q.b.

Procedimento

In un tegame o padella, in cui avremo versato l'olio, far appassire una cipolla tritata e il peperoncino, versare la polpa di pomodoro, salare e aggiungere l'origano. Cuocere per 10/15 minuti.
Lessare in acqua bollente salata il riso scolandolo molto al dente e condirlo col parmigiano e quasi tutta la salsa di pomodoro, lasciandone un paio di mestoli da parte.
Prendere uno stampo antiaderente, ungerlo e mettere metà del riso, adagiare la mozzarella a fette, lasciandone un paio da fare a dadini da mettere alla fine, e coprire con il resto del riso.
Mettere sopra il sugo rimasto e i dadini di mozzarella rimasta.
Infornare a 180° per una ventina di minuti. 


Vi auguro un buon fine settimana!



Silvia

lunedì 26 maggio 2014

I maritozzi con la panna




I maritozzi con la panna (ma anche senza)  sono sempre stati i miei preferiti quando,
raramente, facevo colazione al bar!
 Nei miei ricordi di bambina erano senza aggiunta di uvette, però qua e là leggo che i maritozzi romani sono anche con. Boh, io li ricordo semplici ma vabbe' andiamo avanti.
La prima volta che li feci, fu con lievito di birra. 
Mi riuscirono anche bene, ma ne rovinai il sapore usando del miele di castagno dal sapore invadente.
Rimasi molto male, mi promisi di rifarli a breve ma poi non fu così.

Oggi ci riprovo, ma con lievito madre liquido e con un miele dal gusto decisamente più delicato. E anche con un po' di esperienza in più in fatto di lievitati. 

La ricetta di oggi, e quella di allora, è la stessa perché al di là dei miei errori passati è validissima. L'ho presa da lui che a sua volta l'ha presa da quest'altro lui.

In verità devo dirvi che ero partita per rifarli con lievito di birra, ma ho telefonato a lui  per domandargli se fosse il caso di diminuire ancora il ldb. Lui mi risponde di farli con il lievito madre, io ribatto che non mi va di rinfrescarlo, che voglio farli in giornata. Ma quando lui consiglia, io poi non riesco ad ignorare, così mentre apro il frigo per prelevare gli ingredienti, mi va l'occhio sul barattolino del li.co.li e...e...vabbe' li faccio col li.co.li!!!! 
A Pie' mannaggia attè, finisce sempre che te do retta!!! :)))))


Bene, proseguo con dosi e procedimento che ho leggermente modificato per l'uso del licoli e perchè ho voluto aumentare un poco ľ idratazione.



Ingredienti 
  • 100 g di li.co.li  
  • 400 g di farina manitoba (io Lo Conte)
  • 50 g di farina di riso
  • 100 g acqua
  • 100 g latte
  •  90 g di zucchero 
  •    1 cucchiaio di miele (io di acacia)
  • 1 uovo + 1 tuorlo
  •    8 g di sale
  •  60 g di burro
  •  40 g di olio di arachide
  • zeste di 1 arancia grattugiate 

per pennellare albume e sciroppo di zucchero ghiaccia all'acqua. (15 g di acqua bollente versata su 60 g di zucchero a velo e amalgamato)

Procedimento 
Rinfrescare qualche ora prima il licoli.
Scaldare acqua e latte con la metà delle zeste e lasciar raffreddare.
Scaldare i 40 g di olio con l'altra metà delle zeste e lasciar raffreddare.

In una ciotola mettere il licoli e scioglierlo con l'acqua precedentemente scaldata con le zeste, raffreddata. Aggiungere le farine meno qualche cucchiaio da utilizzare durante l'inserimento di burro e olio.
Avviare la macchina con la foglia e una volta assorbita tutta la farina aggiungere l'uovo intero leggermente battuto e mischiato al resto dello zucchero (45 g) e incordare.
Inserire ora il tuorlo con il miele e il sale.
Aggiungere in due o tre volte il burro morbido a pezzetti senza perdere l'incordatura aiutandosi con un po' della farina tenuta da parte, in qualsiasi caso alla fine andrà inserita tutta.
Unire l'olio a filo sempre stando attenti a non perdere l'incordatura. Montare il gancio e non appena la massa si aggrappa, interrompere e controllare il velo.
Coprire e aspettare che parta la lievitazione, ci vorrà qualche ora.  Se non parte, dopo tre ore schiaffate comunque in frigo per almeno 6/10 ore. A me è capitato di tenerlo  per 24 a causa di un imprevisto.
Con questo metodo si possono gestire meglio i tempi di lavoro e ne guadagnerà sicuramente l'impasto ché gli aromi si fonderanno meglio con la massa.
Il giorno dopo togliere dal frigo, portare a t.a. circa 2- 2 e 1/2 ore.
Dividere in pezzature da circa 80 g, io le ho fatte troppo piccole e nessuna uguale all'altra! 
Formare prima come per i panini, come da sequenza foto collage.
Lasciar riposare per 15', capovolgere le palline e formare a filoncino come da foto ai punti contrassegnati 2 e 3. Se poi è poco chiaro, affidarsi al video dello Ziopiero più famoso del web
Posizionarli  con chiusura sotto su teglia foderata di carta forno, coprire con pellicola senza sigillare e rimettere a lievitare. Io ho formato la sera e cotto la mattina successiva (circa 12 ore). Ovviamente d'estate le ore di lievitazione saranno meno. 
Pennellare con latte (albume se si vogliono lucidi) e cuocere in forno statico a 190° per 10 minuti, poi 5' a 175°. Qualche minuto prima tirarli fuori, pennellarli con la ghiaccia e infornare nuovamente. 
Sfornare, lasciar raffreddare, tagliare da sopra dove c'è la gobba per il senso della lunghezza, senza arrivare a dividere del tutto le due parti e farcire con panna oppure gustateli semplici.




e mentre io allestivo...


lui si accomodava...


e lei si serviva!


Vi lascio in...fiore!


Silvia

edit del 7.06.2014 che poi doveva essere datato in realtà 26.05.2014

Questi meravigliosi maritozzi li ha fatti in contemporanea anche la nostra Tam, li avevamo pubblicati lo stesso giorno. Lei qui. Soltanto che Tam ha una socia distratta, io, la quale si è ricordata soltanto oggi di comunicarvelo. :)))


edit del 14.07/2016

Questi i bellissimi maritozzi, della cara MT, foto che risalgono a due anni or sono e che io avevo completamente dimenticato di mettere qui. Sono imperdonabile. 








giovedì 22 maggio 2014

Mini muffin con feta, pomodori secchi e basilico per un incontro speciale...



Buon giorno e buon giovedì cari lettori! :))
Anche il post di oggi sarà piuttosto breve..., ma vi assicuro moooooooooooooolto gustoso!
Appena ho visto questi muffins nel Castello più divertente del mondo, me ne sono innamorata subito...

Mentre leggevo gli ingredienti, la mia mente aveva già realizzato quello che sarebbe stato il risultato finale e, senza dubbio alcuno, mi son precipitata a reperire gli ingredienti per poterli realizzare.
Sono solita testare sempre una ricetta prima di portarla a qualcuno, fosse anche per un semplice pranzo tra amici, ma questa volta ho avuto la percezione di potermi fidare dell'istinto e così...., quel sabato mattina, in un bi e in un ba ho realizzato questi mini muffins!

A questo punto è doveroso un ringraziamento alla squisita Patty che mi ha ispirata per questa realizzazione e che, con i suoi racconti, mi regala sempre tanti sorrisi!!!! (e dici poco...)  :)))))))))

Grazie PattyPa!!!


Qui  potete trovare la sua ricetta e il suo racconto; di seguito, invece, troverete qualche mia modifica in termini di ingredienti e procedimento ;)

Allora, siete pronti???


INGREDIENTI: 

180 g di farina 0
3 uova
100 ml di latte
100 ml di olio evo (io 80)
50   g di parmigiano grattugiato
100 g di feta
100 g di pomodorini secchi sottolio tagliati a listarelle
10 belle foglie di basilico spezzettate a mano
1/2 bustina di lievito istantaneo
sale, pepe macinato al momento 

PROCEDIMENTO:


In una ciotola versare gli ingredienti secchi, setacciando la farina con il lievito, il sale, il pepe, le foglioline spezzettate di basilico, la feta sgranata a pezzetti con le mani, il parmigiano e le listarelle di pomodorini secchi; in un'altra ciotola, invece, radunare gli ingredienti liquidi, ovvero le uova, il latte e l'olio e, con una forchetta, sbattere velocemente, per ottenere un unico composto liquido.
A questo punto, versarlo nella ciotola degli ingredienti secchi  e mescolare giusto il tempo per far assorbire i liquidi.
Il risultato sarà un impasto poco amalgamato e piuttosto grumoso, ma è questo il segreto per ottenere dei muffins soffici e per niente gommosi o stoppacciosi.

La veloce lavorazione del composto infatti, serve proprio ad impedire lo svilupparsi del glutine rendendolo elastico e compromettendo così la sofficità del prodotto finito (questa piccola regola vale per le preparazioni sia dolci che salate).

Accendere il forno alla temperatura di 190°c e, mentre arriva a temperatura, riverstire  i mini stampini con i pirottini di carta; con un cucchiaio, riempirli per circa 3/4.

Con queste dosi si ottengono 24 muffin da 5 cm di diametro.




Infornare per circa 15 minuti o fino a quando la superficie risulterà ben dorata (fare la "prova stecchino" in caso di dubbio).

Et voilà!!
In un bi e in un ba otterrete questi deliziosi bocconcini che potete utilizzare come aperitivo..., come portata di un antipasto più ricco..., o semplicemente come pranzo da portare in ufficio insieme ad una bella verdurina di contorno.
Che dite???? Si può fare?????





E anche questi muffin sono stati utilizzati per il primo incontro face to face delle tre svalvolate, di cui vi ho già parlato qui e la cui emozione troneggia ancora alta nei nostri cuori...

Silvia, Tam..., questo post è per voi!!! ♥♥



Ah..., dimenticavo!!!!!

Volete vedere l'interno di questi bocconcini???
Presto fatto!!! ;))







Vedete come i pezzetti di feta, di pomodorini e le foglioline di basilico rimangono ben distinti??
Vi assicuro che l'armonia di sapori è squisita, e sono certa... vi conquisterà!!! :DDD

Bene, non mi dilungo e vi lascio l'augurio di un buon fine settimana ;))
Perdonatemi se  casomai tarderò a rispondere ai vostri commenti... :/
Il periodo lavorativo è piuttosto hot... ed il tempo mi rema contro!!!
A presto :-*

Emmettì

Edit del 13/06/2016
Questi invece quelli realizzati dalle mie splendide socie!!! 

♥Tam♥


♥Silvia♥

giovedì 15 maggio 2014

Tortino di riso con porri e bacon




Piatto semplice, veloce e gustoso!

Oggi sarò veloce anche io, come questo piatto, ché ancora mi devo riprendere dallo choc della partenza della nostra adorata Tam. Sono triste, mi manca l'ispirazione. 
Vedete, questo blog rispecchia e rappresenta totalmente lei, che è la nostra  musa ispiratrice e non essendo presente ci manca, lei, e pure l'ispirazione!
Auguriamoci che presto si liberi un po' per tornare nel condominio. Ci mancano i suoi post prolissi, i suoi divagamente.
Ok, bando alla malinconia e passo alla ricetta.


Ingredienti 
  • 100 g di riso Arborio
  • 100 g di gruyere o emmental grattugiato
  • 100 g di bacon a pezzetti
  • 100 g di  porro 
  • 2 albumi
  • sale e pepe q.b.

Procedimento 
Lessare il riso in acqua bollente salata, scolatelo, raffreddarlo sotto l'acqua corrente, scolatelo di nuovo e conditelo con gli 80 g di gruyere e gli albumi.
Foderare con carta forno uno stampo di 22 cm di diametro, rovesciarvi il composto e cuocerlo in forno già caldo a 190° per 10 minuti.
Nel frattempo affettare i porri e saltarli in padella per 7/8 minuti con un filo d'olio e il bacon precedentemente tagliato a pezzetti. Aggiustare di sale e pepe.
Trascorsi i 10', prelevare il riso dal forno e cospargerlo di porri e bacon; spolverare con il gruyere rimasto e continuare la cottura sempre in forno a 190° per 15 minuti.





Silvia



Con questa ricetta partecipo al contest Nel cesto del pic-nic di La cucina di Esme!



lunedì 12 maggio 2014

Olive ripiene Messina's style!!!



Eccoci di nuovo all'inizio di una nuova settimana!!!

Quello di oggi, al contrario di questo, sarà un post molto breve, conciso, essenziale, ma mooooooooolto gustoso!!

Parliamo di un'altra preparazione siciliana ma sempre tipica del messinese; dopo le braciolette, eccovi dunque le olive ripiene alla Messina's style!!
Ottime da servire come aperitivo  o come parte di un antipasto ;))

Dunque, come sapete, in buona parte del sud Italia la mollica del pane si presta ad innumerevoli e golosissime interpretazioni ed è spesso ingrediente principe di succulenti piatti (come i "peperoni ammuddicati", gli "spaghetti c'a muddica", le braciolette... ).

Ed ecco dunque che la protagonista di questa preparazione è "a muddica" che, dopo esser condita con gli ingredienti che vedremo, viene utilizzata a mo' di polpettine da inserire nelle cavità delle olive.
Sconsiglio di fare questa preparazione con il pane grattugiato acquistato al super...://; se non siete dei panificatori incalliti come me, lasciate seccare del pane per poi grattugiarlo e utilizzarlo come vi indicherò;))

Siete pronti per questa sfiziosa golosità???



Ingredienti: 
300 g di olive verdi giganti denocciolate 
120 g di pane grattugiato home made 
2 cucchiai di aceto 
1 cucchiaio ben colmo di pecorino siciliano grattugiato 
1 cucchiaio ben colmo di parmigiano grattugiato 
6 cucchiai di olio extravergine di oliva 
1 cucchiaio di capperi di Pantelleria 
3 acciughe sott'olio
1 cucchiaio di prezzemolo  
1 cucchiaino di peperoncino 
qualche fogliolina di menta da tritare al momento
acqua q.b. 





Preparazione
Aprire a libro le olive, senza staccarle del tutto. 
Versare in una ciotola la mollica e condirla con il pecorino, il parmigiano, i capperi e le acciughe precedentemente dissalati e tritati a coltello, l’aceto di vino bianco, l'olio, il prezzemolo, la menta ed il peperoncino (tritati anch'essi). Amalgamare tutti gli ingredienti, regolandosi con dell'acqua, in modo da ottenere un impasto morbido e ben inumidito (praticamente, sotto le mani, non dovrete più sentire la granulosità del pane grattugiato).
Farcire le olive con l’impasto, lasciandole insaporire in frigorifero per almeno 10-12 ore prima di servirle. 



Presto fatto no??? :)))))))))))))))
Ecco pronto un mini vassoio...



Ed ora...

Un po' di dialetto: 
In Sicilia il pangrattato viene chiamato "muddica" ("mollica"). 
Le olive ripiene alla messinese in dialetto: Alivi chini ‘a missinisa.

E per questa volta: l'angolo del sommelier!
Gustate queste olive con un ottimo Prosecco ben freddo ;)



(Piccola parentesi) 

Queste olive, son state preparate per un evento speciale: ieri le tre Svalvolate del condominio: la bionda, la rossa e la mora, Silvia, Tamara ed Emmettì!
Per la prima volta, hanno avuto l'immensa gioia di potersi guardare negli occhi e di abbracciarsi.

Troppo grande e troppo forte l'emozione per poterne parlare. ♥♥♥
Magari, in un prossimo post... chissà!!

Buona settimana a voi tutti! 
Siate lieti, sempre!!! :)))

Emmettì



Edit dell'11 agosto

E questo un bellissimo regalo della mia Tam..., che le ha fatte mandandomi poi una foto e rendendomi immensamente felice!!

La metto qui perché possiate vedere quanto sono belle belle belle ;)))


Grazie Socia, per il tuo essere sempre così Speciale :***********

giovedì 8 maggio 2014

Crepes ai carciofi



Oggi condivido con voi due ricette in un unico post!

Lo so è un po' tardi per pubblicare una ricetta (anzi no, due!) a base di carciofi, ma l'ho fatta proprio perché gli ultimi che ho comprato avevano al loro interno barbetta e qualche foglia spinosa.  La mia idea era farci delle crepes, ma non volevo usare la besciamella. Per le crepes sono partita da qui, ma ho aumentato le dosi tranne l'uovo. Per il ripieno, ho pasticciato per ammorbidirlo senza annegarlo nella besciamella!

Ingredienti  

per le crepes 
  • 2 uova
  • 180 g di farina
  • 380 g di latte
  • 2 pizzichi di sale
  • 2 cucchiai di olio di oliva
  • burro per ungere la padella
per il ripieno
  • 7 carciofi
  • 1 spicchio di aglio
  • 2 cucchiai di prezzemolo tritato
  • sale 
  • olio e.v.o
  • acqua q.b.
da aggiungere al ripieno appena cotto
  • 300 ml latte
  • 2 cucchiai scarsissimi di farina
condimento prima di infornare
  • scamorza o altro formaggio che fonde facilmente 
  • parmigiano grattugiato


Procedimento

Preparare l'impasto per le crepes, coprirlo e farlo riposare a t.a. per un'oretta. Volendo, si può prepararlo il giorno prima, in questo caso va conservato in frigorifero.

Pulire i carciofi (non devo dirvi di metterli mano mano a bagno in acqua acidulata con limone vero?) tagliarli a spicchi non troppo piccoli, io li divido prima a metà e da ognuna ne ricavo 3 spicchi.
Togliere barbetta e foglie interne spinose, eh sì alla fine se ne butta via parecchio di carciofo, ma è peggio ritrovarsi a masticare foglie dure e pungenti :))))
Mettere i carciofi in una padella con uno spicchio d'aglio tritato, l'olio (siate generosi), il prezzemolo, il sale e mezzo bicchiere d'acqua circa. 
Cuoceteli inizialmente scoperti, poi quando inizia il bollore, coprire e lasciar cuocere per una quindicina di minuti controllando se necessita altra acqua, nel caso, aggiungerla.
Una volta cotti aggiungere la farina e incorporarla ai carciofi e inserire il latte il tutto a fuoco basso. Una volta che farina e latte si sono ben amalgamati ai carciofi, spegnere.

A questo punto prendere una padellina e ungerla con un po' di burro, aspettare che si scaldi un po' e mettere un mestolino di impasto, far roteare la padella per distribuirlo su tutta la superficie. Quando la crepe si stacca bene dal fondo girarla e cuocerla dall'altro lato, ci vogliono pochissimi minuti di cottura!
Man mano che si cuociono adagiarle una sull'altra in un piatto. Finita la cottura delle crepes, prenderne una per volta e coprirne la metà con un po' di ripieno. Sovrapporre la metà senza, sulla metà col ripieno e ripiegare ancora come da foto.
Mettere le crepes in una pirofila foderata di carta forno senza sovrapporle, distribuire i formaggi sulla superficie. Infornare a temperatura media fino a che saranno sciolti.






Carciofi a spicchi spadellati

Altro modo in cui cucino i carciofi quando hanno la barbetta.

Pulisco i carciofi e li taglio in quattro, tolgo barbetta e il resto come descritto sopra.
Metto in padella con abbondante olio di oliva, aglio tritato, prezzemolo, sale e pepe, un'abbondante spolverata di pane grattugiato e il solito mezzo bicchiere d'acqua. Copro da subito e lascio cuocere. Vi assicuro che sono buonissimi!!! 



Silvia 

lunedì 5 maggio 2014

Quello Sciocco Toscano...



Buon inizio di settimana carissimi lettori!!! :)))))) 

Eccovi rivelato subito il mistero di chi fosse "quello sciocco toscano..." 
Trattasi di un pane, e che pane signori!! La sua realizzazione è nata con il preciso intento di lasciarlo "raffermare" per poi trasformarlo in una gustosa e ricca panzanella toscana...; ma le cose non sono andate proprio così (come vedrete dalle foto...). 

Allora, non vorrei dilungarmi con troppe chiacchiere, ma vi devo un paio di precisazioni.

Precisazione numero 1 
Non ricordo, e non riesco a ricordare, la fonte della ricetta e questa cosa mi dispiace moltissimo... :((( 

Precisazione numero 2 
Quando ho letto procedimento ed ingredienti son rimasta subito colpita da questo esserino chiamato "biga" (qualche notizia in più in fondo al post;)) La maturazione di un pre-impasto per 18-20 ore non l'avevo ancora mai sperimentata... e così ho voluto provare! 

Allora, che ne dite, andiamo a vedere come si prepara un ottimo sciocco toscano??? :))))


Allo


INGREDIENTI:

Per la biga
500 g di farina manitoba
250 g di acqua
5 g di lievito di birra (1% sul peso di farina)

Per l'impasto
500 g di farina 0 (possibilmente biologica e con almeno l'11% di proteine)
350 g di acqua 
5 g di sale
5 g di lievito di birra (io non l'ho messo)
10 g di malto 


PROCEDIMENTO: 


Preparare la biga sciogliendo il lievito nell'acqua leggermente intiepidita  ed unire la farina precedentemente setacciata; lavorare l'impasto per non più di 3-4 minuti fino ad ottenere un impasto ancora grezzo, e dunque non perfettamente liscio e setoso.
Formare una palla, fare un incisione a croce e porla in una terrina a riposare per almeno 18-20 ore, avendo l'accortezza di coprirla con uno strofinaccio bagnato e strizzato ben benino.

Trascorsa la maturazione della biga, aggiungere pian pianino l'acqua prevista per l'impasto e scioglierla delicatamente; aggiungere la farina ed iniziare ad impastare.
Stavolta, invece, fino ad ottenere un impasto liscio e setoso.
Poco prima di raggiungere questo risultato, allargare delicatamente l'impasto, spolverizzare i 5 grammi di sale e continuate ad impastare fino a quando sotto le vostre mani sentirete un composto vellutato.

Ho scelto di non inserire, nell'impasto vero e proprio, gli altri 5 grammi di lievito indicati dalla ricetta perché ho ritenuto che una biga maturata 20 ore avesse tutta la forza per poter sostenere la seconda lievitazione (e infatti...!!!) 




Terminata la lavorazione, coprire l'impasto con uno strofinaccio e lasciarlo riposare per circa 1 ora, dopo di che dividerlo in due ed avvolgere morbidamente a filone.
Porre ciascun filone a lievitare in cestini per il pane precedentemente ricoperti con dei teli da cucina e spolverizzati con della farina di riso (adagiare i filoncini con la chiusura verso l'alto).
Coprire con della pellicola alimentare ed attendere il loro raddoppio.



**************************


Accendere il forno ad una temperatura di 210-220 °C, ed inserire la teglia su cui andrete a cuocere i filoncini; raggiunta la temperatura, ribaltare il pane su una pala di legno, ed infornare. 
Controllare la cottura ed abbassare eventualmente la temperatura se noterete che la superficie tende a colorirsi troppo rapidamente. Durante gli ultimi 10 minuti di cottura, aprite il forno mantenendolo in fessura (ad es. con il manico di un cucchiaio di legno) per fare in modo che il vapore creatosi all'interno possa uscire permettendo alla crosta del pane di divenire più consistente. La cottura per una pezzatura da 800 g è di circa 40-45 minuti. 

Quando il pane sarà cotto posizionatelo in piedi su una griglia a raffreddare; allontanate tutti i rumori possibili (televisione, radio, telefono...)  ed ascoltate il vostro pane che canterà scricchiolii meravigliosi!!!

Aspettate, come sempre,  che sia completamente freddo prima di assaggiarlo...






Considerazioni finali.
Cosa dirvi di questo pane????

Che è incredibilmente buono, profumato di un profumo speciale.
Crosta croccantissima e mollica soffice come una nuvola.
Vi ripeto, la mia intenzione era quella di lasciarlo "raffermare" (dopo un piccolo assaggio ...) per realizzare la panzanella toscana (di cui vi parlerò in un prossimo post), ma questi filoncini son stati spazzolati con del pecorino e salame locali, nonché con dell'olio extravergine e una spolverata di origano.















QUALCHE NOTIZIA IN PIU': **

La Biga (fonte Gennarino)
La biga è un impasto preparatorio ottenuto da una miscela di acqua, di farina e di lievito. Dopo un periodo di lievitazione variabile da dieci a venti ore, a seconda del tipo di pane che si intende preparare, si aggiungono gli altri ingredienti. 
Dopo un'ulteriore lievitazione, l'impasto finale viene spezzato, formato e lasciato ancora lievitare prima della cottura. 
Come conseguenza di questa procedura, si raggiungono risultati importanti: 
* Moltiplicazione dei lieviti, idratazione e maturazione del glutine. 
Formazione di sostanze acide ed aromatiche, che danno sapore e aromi particolari al pane. 

Base di partenza di una buona biga è una farina forte, perché usandone una di tipo debole si potrebbe verificare una fermentazione troppo veloce ed una eccessiva acidità del prodotto finale. 
Oltre al tipo di farina, per avere una buona biga, devono essere rispettate alcune condizioni: 
1. la biga non deve essere lavorata troppo intensamente o troppo a lungo. Una lavorazione eccessiva della pasta sollecita il glutine e causa il ritegno di gas eccessivo, che induce la pasta a gonfiare rapidamente, ed inoltre causa una ricaduta veloce. 
2. Quando la miscelazione della biga è completa, la temperatura della pasta non dovrebbe eccedere 21-22 dell'inverno o le 17-18 dell'estate, altrimenti la fermentazione è accelerata. Pertanto, si avrà cura, soprattutto in estate, di lasciare la biga in un posto fresco o, addirittura, freddo. 
3. Una volta che la biga sia giunta a maturazione non bisogna attendere molto prima di usarla. 

Formula classica per la Biga 
Farina 100% 
Lievito 1% 
Acqua  45% 

Tempo di miscelazione 
3-4 minuti a bassa velocità. La biga pronta deve avere ancora la consistenza grumosa (non liscia) e deve avere la temperatura di circa + 20°C, la temperatura dell’acqua quindi deve essere tale, da consentire alla biga di raggiungere questo valore.
Temperatura 
Inverno 21-22. Estate 17-18. 
Tempo di riposo 
18-20 ore.  
Trascorso tale periodo, la biga può essere adoperata per l’impasto finale oppure può essere conservata in frigo a +4 °C per le altre 24 ore, e poi utilizzata (in questo caso conviene prelevarla dal frigo un po’ prima dell’impasto finale, per far si, che raggiunga la sua temperatura ottimale). 
Una biga matura dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: essere ancora in fase di gonfiamento (superficie convessa) ed avere una spiccata fragranza acido-aromatica.

Il sale 
Perché il sale? vi domanderete, se questo pane è famoso per essere "sciapo" ????:

- fino all'1% sul totale della farina, non se ne percepisce la sapidità; 
- fino allo 0,5% sul totale della farina, serve a stimolare l'attività delle cellule del lievito, perché neutralizza i prodotti del loro metabolismo che hanno azione tossica nei confronti del lievito stesso. 






** Altre fonti dove ho potuto approfondire l'argomento biga:

http://www.ilpasticcione.net/?page_id=63
"Panificando" di P. Giorilli
"La mia pasta lievitata" di F. Favorito



Bene, credo di essermi dilungata troppo..., però mancano ancora due cose che devo dire...

La prima: lasciarvi l'augurio di settimana bella.

La seconda: salutare in modo speciale la nostra condomina Tamara.
Tam, questi pochi versi di una canzone, son per te!

 Grazie perché 
 anche lontano tendo la mano
 e trovo la tua...
 tendo la mano... e tu ci sei!




A presto! 
Maria Teresa

EDIT DELLE 09:50

Se non fosse stato per la mia Silvia, questo post l'avreste letto l'anno prossimo... ://
Grazie Socia per essertene accorta e, nel pieno della notte, aver sistemato tutto!!! ♥♥♥

E questo il suo "sciocco" fotografato per me! :-))))))))))