Pagine

lunedì 27 aprile 2015

Colomba salata condominiale con pasta madre o con lievito di birra


Condomine: 
Siete pronti???

Narratore:
Ma pronti per cosa??

Condomine:
In condominio è scoppiata un'epidemia..., una sorta di "colombiade a 6 mani" e vogliamo rendervi partecipi di questa avventura.

Narratore:
Ma Pasqua non è passata da poco??? Cosa c'entra mo' una colomba salata???

Condomine: 
C'entra, c'entra....
Non iniziano per caso le prime scampagnate sotto il sole di primavera?!
Non avete delle festicciole da fare per inaugurare la nuova staccionata in stile shabby chic del vostro giardino?!
Magari, la forma della colomba la riserverete per la Pasqua del prossimo anno ma..., questo impasto lo dovete provare, diciamo..., in uno stampo a forma di fiore, di stella, di luna, insomma in qualunque modo ma provatelo!!!
Rimarrete straordinariamente sorpresi, e soddisfatti proprio come è successo a noi!

Narratore:
Ma dite un po' quando vi è venuta in mente una cosa del genere???

Condomine: 
Tutto è partito appena una settimana prima di Pasqua, quando una di noi tre scrive alle altre dicendo: "Ma perché non pensiamo ad una colomba salata?"
In prima battuta sembrava che quella proposta fosse una pazzia assoluta..., ma dopo qualche minuto (e nei quindici giorni a seguire) il server di gmail è stato letteralmente intasato da una valanga (valanga? riduttivo...) di mail (ed in realtà fino a quando questo post non sarà pubblicato, temiamo che lo scambio epistolare non si arresterà).

Abbiamo fatto tipo un gioco: una di noi è partita con l'indicare un ingrediente e le altre, a ruota, hanno aggiunto, tolto, poi ri-aggiunto e poi ritolto....
Quello che volevamo era arrivare ad un traguardo: sviluppare una "nostra ricetta" senza alcuna contaminazione da altre letture, o suggerimenti del web.

Narratore:
Va bene dai, non tiratela alle lunghe.
Cosa mai vi sarete dette????

Condomine: 
Intanto ti raccontiamo della ricetta, poi, se ti va, leggi più sotto ;-)



RICETTA
Ingredienti per uno stampo da 1 kg:

170 g  Lievito madre rinfrescato 3 volte (1)
250 g  Farina di forza
  80 g  Formaggio Parmigiano grattugiato
  50 g  Formaggio pecorino grattugiato (2)
100 g  Formaggio pecorino a tocchi (2)
  90 g  Latte intero
  60 g  Burro bavarese
  60 g  Strutto
130 g  Uova intere (circa 2 uova XL)
  75 g  Tuorli (circa 3 uova XL. Conservare gli albumi per la glassa)
    6 g  Zucchero
    5 g  Sale
    1     cucchiaio di malto (si può sostituire con un cucchiaino di miele)
    2     cucchiaini pepe
   

Farciture:
 100 g  Pancetta affumicata a dadini
   50 g  Olive denocciolate

    oppure
 70 g  Pomodori secchi sott'olio
 70 g  Olive al forno

      oppure
 120 g  Salame

    oppure
  50 g  Funghi sott'olio
  50 g  Pomodori secchi sottolio
  50 g  Olive al forno

   oppure
a piacimento! 

Glassa: (3)
 80 g  Arachidi salate tritate finemente
 80 g Albumi (circa 2)
   2    cucchiai di Parmigiano

Copertura:
 20 g  Arachidi salate tritate grossolanamente
 50 g  Noci sgusciate

Note:
(1) Si può sostituire con una biga costituita da 115 g di farina, 55 g di acqua, 3 g di lievito di birra.
(2) Un pecorino o altri tipi a scelta, a seconda di quanto si preferisca formaggiosa la colomba scegliere formaggi più o meno saporiti e forti. 
(3) Per la glassa ci siamo ispirate a questi panettoncini di Giulia (grazie cara!)


PREPARAZIONE:

- Nella ciotola dell'impastatrice versare il latte e spezzettarvi dentro la pasta madre; azionare la frusta e far sciogliere il lievito. Montare il gancio a foglia.
- Sbattere uova e tuorli con lo zucchero e cominciare ad aggiungere il composto, poco alla volta, alla pastella di latte e lievito madre, alternando l'inserimento con la farina, anche questa poco alla volta,  avendo cura di far assorbire un elemento prima di aggiungere il successivo.
- Far incordare l'impasto e aggiungere i formaggi grattugiati e il pepe.
- Mescolare il sale con il malto,  far idratare con un goccio d'acqua ed aggiungere a filo nella ciotola.
- Portare ad incordatura, montare il gancio a uncino e, poco alla volta, aggiungere lo strutto ed infine il burro.
- Quando l'impasto è perfettamente incordato (fare la prova velo per essere sicuri), abbassare al minimo la velocità dell'impastatrice e inserire il formaggio a tocchetti.

 - Scaravoltare l'impasto sul piano imburrato, lavorarlo qualche minuto con la tecnica dello slap & fold .
- Allargare l'impasto in una sfoglia sottile, distribuire metà della farcitura tagliata a quadrotti e infarinata,  richiudere al centro e ripetere l'operazione.
- Dare una piega a 3, coprire con una ciotola e far riposare mezz'ora.
- Poi  ripetere l'operazione e far riposare ancora per lo stesso tempo.

- Dividere l'impasto in due parti, una leggermente più grande, e formare in due rotoli. Disporre a croce nel pirottino apposito, quello più piccolo nella parte delle ali, quello più grande lungo la lunghezza dello stampo.
-  Coprire con pellicola. Poggiare il pirottino direttamente sulla leccarda o teglia o griglia su cui cuocerà la colomba, onde evitare di dover prendere e spostare lo stampo con le mani. E' utile poggiare il pirottino sulla leccarda o la teglia ribaltata, così che sia facilitata l'operazione di infilzatura dei ferri successiva.
- Far lievitare per 6/7 ore a 28°C  nel forno preriscaldato e la lucina accesa, oppure a temperatura ambiente, in questo caso i tempi di lievitazione saranno più lunghi.
- Quando l'impasto sarà arrivato a circa 2 cm al bordo dello stampo porre a temperatura ambiente, togliere la pellicola trasparente e lasciare 30/40 minuti all'aria.

- Intanto accendere il forno a 180° modalità statica.
clicca sull'immagine per ingrandire
- Nel frattempo preparare la glassa. Nel tritatutto mescolare le arachidi tritate finemente con il parmigiano e gli albumi, fino ad ottenere una crema densa ma non troppo (come la spieghiamo questa? deve essere abbastanza densa da non colare ma abbastanza diluita da poter essere stesa con il dorso del cucchiaio).

- Con un cucchiaio distribuire la glassa su tutta la superficie della colomba, con estrema delicatezza per non compromettere la lievitazione. Distribuire in ordine sparso le noci e spolverare con la granella di arachidi.

- Far bollire due dita di acqua. Al bollore inserire il pentolino contemporaneamente a quando si inforna la colomba.
Abbassare a 160° e spegnere resistenza superiore.
Cuocere per 50/60 minuti (regolarsi, non tutti i forni cuociono negli stessi tempi) ultimi 10 in funzione ventilata  per le pezzature da 1 kg.

- Infilzare  la colomba appena sfornata con due ferri paralleli lungo le ali, alla base dello stampo,  e  lasciar raffreddare capovolta, sospesa con i ferri retti tra due sedie o su un secchio, per almeno 4/6 ore.
- Se necessario conservare in busta chiusa, ma secondo noi non sarà necessario, una volta aperta sarà difficile che ne rimarrà d'avanzo!



Narratore: 
Ammazza oh! Ma queste colombe sono golosissime!
Allora, me lo volete dire oppure no, cosa vi siete dette in quella valanga di mail?

Condomine: 
ma certo, adesso ti diciamo tutto!

Quello che segue non è altro che uno stralcio di quello che effettivamente è stato il nostro dialogo mentre preparavamo questa colomba.
Volutamente lo lasciamo così... senza nessun tipo di correzione grammaticale o lessicale né di battitura, proprio per far capire con quanto entusiasmo abbiamo voluto e creato questo post ;-)


"Io purtroppo non parto con le idee chiare come te  ma mi è venuta voglia di colomba salata, che ne pensate?." 

 "io me la immagino e già mi piace un sacco, al formaggio farcita e con una semplice glassa che tenga su semi vari o pinoli. Però, per una colomba salata non mi metterei a fare doppi impasti, prefermenti, e robe simili. e sì, pasta madre sicuramente :).

" Quindi tu dici che non vale la pena neanche fare un prefermento per renderla un po' più soffice??? Così, giusto per avere una base di partenza ;-) 
ecco....... come scrivere valanghe di mail senza capirsi :)))) 
per me è strozzosa se è pesante... quindi troppo di tutto. troppo formaggio, troppo compatta, troppo tutto."

"anche secondo me una base di partenza con l'impasto della pizza al formaggio è l'ideale! e poi il condimento con olive, pomodorini secchi, funghetti trallallà,  mi sembra perfettissimo, magari aggiungendo anche delle pepite di pistacchio salate a saperle fare...
Il prefermento? potremmo pensarci per una eventuale biga, così tutti avrebbero la ricetta giusta per fare una colomba salata!"

"allora sulle dosi dobbiamo ragionare un attimo. prima di tutto per dosare liquidi, solidi e grassi. poi ok latte, che comunque apporta non tantissimo grasso, quindi possiamo considerarlo liquido, ma contribuirà a mantenere sufficientemente umida la colomba...ehm.. l'impasto. 
E poi una volta stabilito gli equilibri, ricordiamoci del ripieno. che ha un peso. non ho idea di quanto però... tu hai già fatto roba ripiena, tipo le angeliche marianne, quanto ce ne va? mah, riguardo ai formaggi, metterei pecorino e parmigiano grattugiati fini, ed emmenthal grattugiato grossolanamente o in pezzi. o lo mettiamo proprio come farcitura. che ne pensate"? 

 "tornando alla colomba. secondo me ci stiamo complicando la vita, e poi a me troppo formaggio non piace, come ve lo devo dire??" 

"ma come prima lanci la pietra, e poi nascondi la mano??? e no!! ora la colomba la facciamo, altroché!

"allora sentite qua: intanto, diminuiamo i formaggi, va bene! o comunque riteniamoci libere di usare i formaggi che preferiamo, io amo i sapori forti e userò il pecorino romano, tiè! tu usa pure una caciotta di latte vaccino, delicata delicata... la vacca è delicata no?? Poi dobbiamo bilanciare il lievitato, arricchirlo, la colomba è un grande lievitato e quindi dobbiamo renderle onore. Aggiungiamo burro, così da rendere il nostro lievitato nobile, soffice e gustoso, anzi, io aggiungerei anche strutto, è vero che la colomba è una nobile, però una gran signora di campagna, rustica, come i grandi signori lievitati di una volta, in cui lo strutto abbondava. 
Naturalmente, di pari passo, aumentiamo la quantità di tuorli, che fungono da emulsionanti e aiuteranno il nostro amatissimo grasso a legare con l'acqua, ché di solito i  due non  legano, non si pigliano proprio. E i tuorli invece si mettono lì, a far da emulsionante per loro, come sono altruisti e genorosi!
E anche noi saremo generose con le uova, usandone tante anche intere, ché gli albumi, oltre a tanta acqua, contengono anche le proteine, utilissime alla formazione della maglia glutinica".

"sìsìsìsì facciamo una bella maglia glutinica alle nostre colombe! che fa ancora freddo!!!" :))))

"Dai, comincia a fare sta cosa per ora".

" E come le farciamo???"

"Io voglio i pomodorini e le olive!"
"io voglio il salame, così è giù tutto pronto, colomba e companatico!"
"io adoooovo i finghetti trallallà!"
"Uhé, non litighiamo! ognuna la farcisca come preferisce no? largo spazio alla fantasia e al gusto!"

Ragazze, poi ovviamente dobbiamo riproporzionare tutto, sennò qua ci viene una colombona da due chili a furia di aggiungere ingredienti e farce!! :-DDDD


"Ma non si era detto di lasciar perdere"?!?!:-DDDDDDDDD 

Condomine: 
È evidente che non abbiamo lasciato perdere. Sono seguiti altri giorni e giorni di chiacchiere, disquisizioni, spernacchiamenti, apparizioni e sparizioni e... meno male, perché avete visto cosa abbiamo tirato fuori?????
Ed ora voi, siete pronti a provare questa ricetta a 6 mani??? :-)))




Tamara, Silvia, Emmettì

STAMPA LA RICETTA (PDF)


Con questa ricetta siamo felici di festeggiare i 4 anni di blog di Alice, e al suo contest sul blog
"La cucina di Esme".  Auguri Alice!


Con questa colomba partecipiamo a Panissimo, evento creato da Barbara e Sandra e ospitato
mese dalla nostra amica Terry del blog I pasticci di Terry


E anche dalla nostra amica Polacca

lunedì 20 aprile 2015

Grissini a lievitazione naturale: un piacevole passatempo


E ci risiamo!
È domenica pomeriggio (cioè ieri) e mi affaccio qui per controllare che tutto sia ok e lanciare la programmazione per domani mattina....
Apro il post e.... puff! Tutto sparito!!!!!!!!!!!

Ricetta, foto, chiacchiere... tutto!
Non c'è più traccia di nulla, proprio come successe qui...
Eppure ieri sera, quando ho spento il pc e visto l'anteprima, nulla lasciava presagire a qualche problema di salvataggio mancato o ad altro problema tecnico.

Ebbene sì, per la seconda volta, blogger ha mangiato il mio post! :-//////////

E scema io (sì, sì, voglio sottolinearlo) che, per la seconda volta, non ho pensato di salvare su una pagina word le mie chiacchiere.
Ben mi sta!

Riparto daccapo allora, e vado a raccontarvi di questa ricetta.
Ricetta... parola grossa eh??? :-)))))))))))
A dire il vero, quasi mi vergogno anche un po' di pubblicare una cosa così banale, ma vabbè ormai ci sto! Le foto son fatte, buoni son buoni,  e dunque eccovi i grissini a lievitazione naturale.

Sfiziosi per un aperitivo, per un antipasto, per un momento di fame acuta, oppure da portare in giro per le prime scampagnate della stagione.
Qualora decidiate di farli, fatene in quantità e, soprattutto, sgranocchiateli in compagnia! ;-))

INGREDIENTI:

- 1 kg di farina (quella che vuoi 0, 00, una combinazione fra le due, ai cereali, un po' di integrale,       farro, semola, insomma di tutto un po')
- 250/300 g di pm solida (vanno bene anche gli esuberi, se vi avanzano nel frigo)
- 600/650 g di acqua (farine integrali o ai cereali assorbono un po' di più)
- 5 cucchiai di olio
- 5 cucchiai di strutto  a temperatura ambiente (ben colmi)
- 2 cucchiaini colmi di erbe aromatiche (*)
- 30 g di sale
- fleur de sel per la finitura (sale in fiocchi: io prendo quello grosso e lo schiaccio con la bottiglia)
- semola rimacinata di grano duro
- emulsione di acqua e olio
(*)  origano, rosmarino, timo, erbe di provenza

Per chi volesse realizzarli con lievito di birra, sostituire la pasta madre con 10 grammi di lievito fresco ed aumentare l'acqua a 700 grammi (ma solo se nelle farine avete scelto di mettere anche una parte di integrale o di cereali).

PROCEDIMENTO:

In un'ampia ciotola versare la farina (o i tipi di farina che avete scelto), le erbe aromatiche, il sale e setacciare con le mani.

Fare un cratere al centro e versarvi l'acqua, unitamente al lievito madre (ridotto in pezzi) e all'olio e strutto.

Sciogliere un pochino lievito e grassi nell'acqua e iniziare ad impastare prima grossolanamente con una forchetta, facendo assorbire mano a mano la farina, e poi scaravoltando l'impasto su un piano di lavoro o un asse di legno.
Impastare energicamente fino a quando sentirete sotto le vostre mani un impasto morbido e al tempo stesso piuttosto sodo ;-)

A questo punto formare una sorta di mattonella, coprirla con della pellicola ed attendere il suo raddoppio (in inverno 5-6 ore, in estate ne bastano anche solo 3)
A questo punto munirsi di un tarocco, di teglie, e preparare in una ciotola un'emulsione di acqua ed olio con cui andremo a pennellare i grissini prima di sfiorarvi sopra i fiocchi di sale.
Accendere il forno a 200°c.

Dicevamo del tarocco.
Tagliare una porzione di impasto (più o meno come si vede dalle foto poco più sopra) ed allungarla semplicemente sulla spianatoia precedentemente cosparsa con un po' di semola e fino a raggiungere lo spessore di un
dito mignolo (più o meno eh???).
Mano a mano che si formeranno i grissini, adagiarli direttamente nelle teglie mettendoli vicini vicini (se usate quelle in dotazione del forno, non ci sarà neanche bisogno di rivestirle con carta forno) e, quando la teglia sarà piena, pennellare la superficie con l'emulsione di acqua ed olio e cospargere il sale in fiocchi.
Infornare per circa 10  minuti in modalità statica e per 10 minuti con lo sportello in fessura; in questo modo verrà favorita l'uscita dell'umidità a tutto vantaggio della croccantezza dei grissini!
Mano a mano che vengono sfornati, adagiarli su una griglia e farli raffreddare.
Nel frattempo che cuoce una teglia, ne avrete riempita già un'altra con il resto dell'impasto; andate avanti così fino a quando vi ritroverete sommersi da una montagna di grissini :-DDDD



A questo punto, spegneRe il forno e attivare la funzione "ventilato". 
Rinfornare i grissini tutti insieme e lasciare lo sportello aperto in fessura.
Quest'ultima operazione finirà di asciugare l'impasto e farà sì che i grissini rimangano croccanti anche per due settimane (se ci arrivano ;-)))))) **

L'impasto che avete preparato è molto elastico e non si presta ad essere "rimaneggiato", nel senso che, una volta tagliata la porzione che servirà per formare il grissino, gli eventuali ritagli o scarti non sono più facilmente lavorabili, a meno che non si facciano riposare per una decina di minuti.

Una cosa che voglio sottolineare è che, una volta che l'impasto è lievitato, i grissini vanno stesi ed infornati direttamente, senza un ulteriore tempo di riposo o lievitazione.

 ** conservati in un sacchetto di carta per il pane e poi in una busta di nylon piuttosto spessa (insomma, non devono prendere aria sennò si ammosciano ;-)))

Et voilà ecco un fascio di grissini, come fossero fiori, tutti per voi!



Buon inizio di settimana e...
Siate lieti, sempre! 


Con questa ricetta partecipo a Panissimo, evento creato da Barbara (www.myitaliansmorgasbord.com)  e Sandra  (www.sonoiosandra.blogspot.com)  e
ospitato questo mese dalla nostra amica Terry del blog I pasticci di Terry


E anche dalla nostra amica Polacca




lunedì 13 aprile 2015

Finta sfoglia. Che vuol dire finta, che c'è ma non si vede?

Ma no! Ha l'aspetto della sfoglia ma è molto più facile da fare!



E' risaputo che tra le condomine io sia la più pigra, per cui quando ho visto il lavoro magistrale di Tamara nel suo post della pasta sfoglia, ho deciso che il mio primo approccio con questa sarebbe stato più soft. E quando mi sono imbattuta nella finta sfoglia su profumo di lievito ho deciso che sarei partita da qui.

La finta sfoglia in realtà nasce qui. Gli ingredienti della ricetta in origine pare fossero ricotta, farina e burro in pari quantità. Inoltre non prevedeva nemmeno i giri di pieghe. Insomma, siccome però io l'ho scoperta da Adriano ho seguito le sue indicazioni, ľ aspetto era così invitante!




Ingredienti

250 g farina 0
250 g formaggio tipo Philadelphia, Quark e simili.
160 g burro (in inverno, tolto mezz'ora prima dal frigo. In estate, pochi minuti.) 
2 pizzichi di sale

Procedimento

Su un piano mettere la farina, il formaggio e il burro a pezzetti e con una spatola o una forchetta sbriciolare gli ingredienti senza compattare, il composto deve rimanere sbricioloso e gli ingredienti non completamente incorporati alla farina. 
Trasferiamolo su pellicola e compattiamo aiutandoci con questa formando un rettangolo di un lato il doppio dell'altro e circa un dito scarso di spessore.
Conserviamo in frigo  per circa 6 ore o anche tutta la notte. 

Tiriamo fuori il pastello dal frigo, stendiamolo soltanto nel senso della lunghezza, facciamo una piega a tre, avvolgiamolo nella pellicola e rimettiamo in frigo per 30 minuti.Ripetiamo le pieghe e il riposo in frigo per altre due volte. 
Stendiamo a circa 3 mm di spessore e tagliamo come più ci piace in base alla forma che vogliamo realizzare.


Per la versione dolce
Ho fatto delle strisce di circa cm 20x4 in cui ho messo le fette di mele* e formato delle roselline, per una versione dolce. 
*Laviamo la mela, togliamo i semi e senza sbucciare Affettiamo sottilmente, mettiamo in un pentolino con un cucchiaio di zucchero, il succo di mezzo limone e un paio di cucchiai di acqua. Mettiamo sul fuoco un paio di minuti, giusto il tempo di far ammorbidire le fette affinché possano arrotolarsi insieme alla sfoglia senza spezzarsi.

Per la versione salata
Tagliamo dei quadrati e proseguiamo (come da foto)  per formare delle piccole danish. Io le ho farcite poi con un ripieno di ricotta, parmigiano, pepe e piccoli cubetti di salame. 

Inforniamo a 210° in modalità statica per circa 15 minuti. 



Note

Scoperta notevole non c'è che dire, si rimane sbalorditi da tanta somiglianza con la vera sfoglia!

Con lo stesso impasto una versione dolce  ed una salata. Vi piace?





Silvia

giovedì 2 aprile 2015

Uova tenerine... la mia torta preferita è finita nel guscio!



 La torta Tenerina è una delle mie preferite, sicuramente è quella a cui sono più affezionata, le voglio proprio bene, come ad un parente. Fino a qualche anno fa non avevo mai fatto un dolce in vita mia, avevo proprio un rifiuto dolciario, non volevo proprio farne, era una questione di principio, una può avere delle questioni di principio culinarie o no? (Leggi: ero negata.  Poi leggi anche DIVAGAmente).
Poi, per sbaglio, ne ho fatto uno, e poi un altro e un altro ancora... una può tradire un principio culinario o no? Io sì.
E la tenerina è una delle prime torte che ho fatto. Avevo trovato la ricetta dalle Sorelle in Pentola. Buona buonissima e cioccolatosissima! Così buona che è sorprendente sia anche tanto facile da fare, e difatti non ho mai pensato di pubblicarla.
Chissà perché ho pensato di pubblicare colombe al mandarino, panettoni e pandori, torte Sacher piccanti, torte Operà e torte strane con le banane, ma la Tenerina mai!
Troppo facile, ce ne sono tante ricette sul web, che la pubblico a fare?
Poi vedo, per caso, questo post, e poi subito dopo quest'altro, pubblicati dal sito Cupcake Project, e mi illumino d'immenso! Anzi, mi intenerisco di tenerina! Ecco dove andrà a finire la mia torta parente! Nelle uova!!!

 


Facciamo le uova diversamente pasquali ???

Troppo simpatiche da servire col guscio, ma è preferibile farlo solo se ci sono bambini (che apprezzano le robe simpatiche)  o amici con un alto tasso di goliardia, ché sgusciarle è come con le uova vere eh? Pezzettino dopo pezzettino.
Oppure possiamo prenderci noi mezza giornata di ferie per sgusciarle e servirle così, tenerine tenerine, oppure esagerare e coprirle con cioccolato fondente (per un effetto extra strong), cioccolato al latte (per le persone normali) o con cioccolato bianco (per i bambini, che forse non amerebbero il gusto amaro della torta e il ciocco bianco bilancerebbe i sapori).

 


 RICETTA


PREPARIAMO I GUSCI

- Con un cavatappi o un piccolo cacciavite a stella bucare con delicatezza l'uovo, e ottenere un foro di circa un centimetro, sufficiente a far passare la punta della sacca da pasticciere.
- Svuotare le uova, aiutandosi eventualmente con uno spiedino. Le prime 3 metterle da parte per la Tenerina. *
- Lavare bene l'interno dei gusci sotto l'acqua corrente ed immergerli in acqua salata (mi raccomando, riempiteli d'acqua per farli affondare!). Lasciarli depurare per circa mezz'ora.
- Risciacquare le uova per eliminare il sale.
- Se si desidera colorarle, preparare delle tazze con acqua e qualche goccia di colorante alimentare, immergere le uova nel colore desiderato e lasciarle in ammollo finché non raggiungono la nuance desiderata. Ci vorrà qualche minuto.
- Far sgocciolare e asciugare i gusci, col buco in giù, (che siano colorati o meno, i gusci dico, non i buchi) su un tovagliolo di carta.
- Spennellare la parte interna con un po' d'olio di semi, per evitare che l'impasto si appiccichi troppo al guscio. (Mah!)
- Eliminare l'eccesso d'olio ponendo di nuovo le uova capovolte su una gratella.
- Preparare la torta e versare l'impasto in un tasca da pasticciere.
- Posizionare i gusci col buco in alto in una teglia da muffin, bloccandone il dondolamento con della carta stagnola.
- Riempire i gusci un po' oltre i 3/4 ed infornare a 170 gradi per circa 20/25 minuti.
- Sfornare ed eliminare l'impasto straripato (io mi sono sacrificata, e gli straripamenti me li sono mangiati lì per lì).
- Far raffreddare e servire.

Oppure armarsi di santissima pazienza e sgusciare tutte le uova.
Giacché ci si è armati di pazienza, tanto vale esagerare e coprire le uova con cioccolato. Come?

- Sciogliere il cioccolato nel microonde o a bagnomaria, farlo raffreddare fino a 31/32 gradi se cioccolato fondente, a 30/31 se cioccolato al latte, a 27/28 gradi se cioccolato bianco.
Se non si possiede un termometro da cucina, aspettare che si freddi, e ogni tanto provare ad intingere un cucchiaio freddo, se dopo un paio di minuti il cioccolato si è indurito ed è lucido, allora è pronto!
- Infilzare un uovo (sgusciato, ovviamente!) con uno stecco da spiedo, e immergerlo nel cioccolato.
- Farlo asciugare infilzando l'altro capo dello stecco in.. in.. beh, io ho usato un finocchione! Ha retto benissimo!
- Quando il cioccolato si è indurito, sfilzare le uova e servire! (Io prima di servire però ho fatto la prova assaggio eh!)

Con 5 uova ho fatto un pan di spagna e l'ho congelato (poi usato per una torta Mimosa fore te capu!) e con le restanti 4 una frittata con la menta.

note:
1- Per colorare le uova, usare uova bianche (io ho trovato le livornesi), perché quelle normali non ne vogliono sapere.
2- Si possono usare altri impasti, come i cupcakes o brownie, o altro. Sconsiglio impasti che lievitano troppo, sia perché l'impasto uscirebbe tutto fuori, sia perché poi l'estrema sofficità di impasti molto morbidi renderebbero particolarmente difficile lo sgusciamento.




PREPARIAMO LA TORTA

TORTA TENERINA

(per uno stampo da 22/24 cm o per 12 uova XL)

Ingredienti:
300 g cioccolato fondente
150 g burro
100 g di zucchero
  40 g di farina (4 cucchiai rasi)
    3 uova
    1 pizzico di sale
(se occorre, 2 o 3 cucchiai di latte)


Procedimento (in blu le variazioni per le uova)

- Sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria, quando è sciolto per metà unirvi il burro a pezzetti e continuare mescolando fino ad ottenere una crema liscia e cremosa.

- Mentre il cioccolato si raffredda con la frusta elettrica montare i tuorli con metà dello zucchero.
 (Mentre il cioccolato si raffredda sbattere le uova, tuorli e albumi insieme, e lo zucchero a velocità minima).

-  Amalgamare i tuorli montati e  cioccolato sciolto col  burro mescolando con le fruste a bassa velocità.
   Amalgamare le uova montate e il cioccolato sciolto col  burro mescolando con le fruste a bassa velocità.

- Setacciare la farina direttamente nel composto di uova e cioccolato e mescolare. Aggiungere, qualora l'impasto risultasse troppo denso, un po' di latte.

-  Infine inserite gli albumi montati a neve delicatamente facendo prendere aria al composto, mescolando con una spatola dal basso verso l'alto.
    (Saltare questo passo).

- Versare il composto in una tortiera imburrata e infarinata (o rivestita di carta forno) e infornare a 170 gradi per circa 25/30 minuti. Il risultato dovrà essere croccante all'esterno e umido all'interno.
  Versare il composto in una tasca da pasticciere e riempire per poco più di 3/4 le uova e infornare a 170 gradi per circa 20 minuti.








 DIVAGAmente


 Tutti, chi più chi meno, hanno dei tabù, dei complessi, delle idiosincrasie. Io, per tantissimi anni, ho avuto un'avversione invalidante verso i dolci, cioè, verso la fattura dei dolci, cioè non la loro fatturazione ma verso la loro... insomma, fino a circa 7 anni fa non avevo mai fatto un dolce in vita mia,  né giammai avevo intenzione di farne. Tanto che avevo chiesto a chi mi vuole bene "mi raccomando, se mai un giorno dovessi cucinare un dolce, anche mignon, una briciola, un odore di dolce,  significa che sono proprio arrivata alla frutta (eccerto!), che sono fuori, che non ci sto più con la testa, che sono esaurita, che sono impazzita... insomma, è sicuramente sintomo di qualcosa di grave che mi accade, ricoveratemi!".

Poi qualche anno fa, dopo tantissimi anni in cui avevo lottato col tempo, fra lavoro, casa, famiglia, sport, passioni varie, rimango improvvisamente senza lavoro. E ci rimango, senza lavoro, più o meno 3 anni. All'improvviso mi ritrovo con un sacco di tempo a disposizione (per dire, in realtà il tempo ha l'incredibile capacità di spandersi e riempire tutti gli spazi temporali, anche quelli vuoti, sicché in effetti non ne rimane mai, in ogni caso, lavoro o non. Questa segnatevela, mi raccomando).

Comunque, quando una non lavora, sembra che si rigiri i pollici tra le mani o che si gratti la panza tutto il giorno, e qualcuno si sente in diritto di dare dei consigli su come occupare questo tempo (allora non avevo ancora formulato la massima teoria tempospaziale di cui sopra, e quindi quel qualcuno non s'era segnato niente). Quindi, Qualcuno, una bambina bionda dagli occhi verdi, bella come il sole e furba come volpe, mi dice: 
- mamma, ora che hai tempo, che dici se mi fai un dolce? una roba semplice semplice, chessò, per esempio il rotolo alla nutella che faceva sempre la vicina di casa che ci faceva schiattare con i profumi dei dolci che faceva ogni giorno, lei, e che salivano su per le scale quando abitavamo nell'altra casa, e io pensavo: peccato che la mia mamma non abbia il tempo di farli pure lei...però lo so mamma che è un tuo tabù, un complesso, una diosiacchesia, quindi non insisto...un rotolino alla nutella... facile facile... però se non te la senti non insisto mamma, anche se non sai fare i dolci e io per anni ho sofferto le pene dell'inferno a sentire il profumo dei dolci venire dal piano di sotto... e poi qui nella nuova casa in effetti non c'è il piano di sotto e non arrivano più neppure i profumi, e io soffro le pene dell'inferno a immaginarli, però fa niente.

eh, lo so lo so, non ditemi niente, lo so!
E così, dopo giorni e giorni di lotta intestina fra me e me stessa e me medesima e la sottoscritta (sono un condominio pure io, cioè noi), telefono alla ex vicina di casa, e mi faccio dare la ricetta. Quando la volpe è tornata da scuola, ha aperto la porta,  ha sentito  il profumo e si è messa a saltare per la gioia, idem mio figlio qualche minuto dopo (non proprio idem, lui  non saltava, e non urlava, e non piangeva, ha detto "ah", sollevando entrambe le sopracciglia,  era felicissimo).
E' stato l'inizio.
Ora sono fatturadeidolcidipendente. Se non faccio almeno una roba dolce al giorno vado in crisi d'astinenza, a fine giornata, se non ho fatto niente che contenga almeno 100 gr. di zucchero,  mi viene l'orticaria, la nausea e l'ansia. Per non dire se mi accorgo, alle 11 di sera,  che ho finito le uova o lo zucchero o la farina! Oddiocomefacciotuttinegozichiusi! Mi vengono crisi tonico-cloniche, penso che oddiocomefacciosenzauovazuccherofarina (che alle 11 di sera cosa ci vuoi fare, che sei già quasi nella prima fase rem, al più te lo sogni, di fare un dolce), una notte ho telefonato a mia madre, che mi ha risposto spaventatissima, che succede che succede? niente mà, volevo solo sapere se hai delle uova... (silenzio) anche solo un paio...(...) ce l'hai per caso??? ....................... sì ce l'ho, dormono pure loro però... ... ah sì, scusa mà,  era per sapere, buonanotte eh?

a proposito di uova...








altre foto: http://visionigustative.blogspot.it/2015/04/tenerina-in-guscio-uova-ripiene-di-torta.html

Tamara



BUONA PASQUA!

Maria Teresa, Silvia, Tamara